Pier Emilio Castoldi

1) Pier Emilio vorrei che tu ci parlassi un po' di te: chi è Pier Emilio?
Lomellino d.o.c.g., nasco a Langosco (PV) un imprecisato numero di anni fa.
Tuttora alessandrino di adozione residente in Sale.
Sposato. Un figlio. Attualmente senza animali domestici ma confido prossimamente.
Mi definisco lettore compulsivo (vedi: divoratore irrefrenabile di libri) ma scrittore amatoriale (sottolineato) a predilezione narrativa.
Gli altri mi definiscono: 'Quello stralunato sempre tra le pagine'.
Amo la musica progressiva anni '60, il che la dice lunga, ogni espressione artistica e la buona tavola (quest'ultima, ahimè, ormai impossibile da nascondere).
2) Hai altre pubblicazioni alle spalle, c'è un romanzo che ti è rimasto più nel cuore e se sì perché?
Con 'Il colpo perfetto' siamo a quota 15.
Nel dettaglio ho precedentemente pubblicato altri tre gialli, due gialli storici, due thriller (di cui uno a quattro mani), due raccolte di racconti (auto pubblicati per pudore) e altri due romanzi, un romanzino di formazione e un paio di raccolte di poesie (vale come per i racconti).
Nel cuore porto, per una questione affettiva, i due romanzi: 'La curiosa storia del Teo Morini' (edito per una piccola CE e in attesa di ristampa) e 'Io sono Vento – una piccola storia partigiana' (ad oggi esaurito)
3) IL COLPO PERFETTO, com'è nata l'idea della trama?
Difficile dire come nasce una trama. A volte scattano meccanismi perversi nella mente e da lì inizia tutto il processo di costruzione che, nel caso del giallo prevede l'aggiunta di ingredienti classici del genere dentro un contesto di situazioni intricate, imbrogli e complicazioni. Nel caso specifico de 'Il colpo perfetto' l'idea è nata durante una passeggiata sul 'green' (si dice così?) del Golf Club Margara, sito tanto tranquillo e rilassante da avermi suggerito l'idea di romperne l'atmosfera con un delitto (anche se poi trama e indagini prendono un'altra strada, ma questo lo lasciamo scoprire ai lettori).
4) C'è un bell'intreccio, come si costruisce in modo così perfetto senza perdersi? Qual è il tuo metodo di lavoro?
Bè. Il non perdersi credo sia la -conditio sine qua non- necessaria a dare credibilità al libro come all'autore. Talmente necessaria da imporre, diciamo così, un metodo di lavoro che alla creatività (originalità della storia) abbini una verifica costante e sistematica della veridicità di scene, comportamenti, riscontri temporali e fattuali. Poi si lascia decantare, infine si rilegge, si raffronta, si riscontra, si riverifica e qualche errore scappa sempre, pur mantenendo come stella polare antisvarioni la regola cardine: 'non compiere un delitto con una revolverata al petto a pagina 24 e ritrovarti una vittima pugnalata alle spalle a pagina 214'.
5) Personaggi maschili e femminili:
-Ludo Mayer, com'è nato il suo nome, ti sei ispirato a qualcuno?
Quando nasce un nuovo personaggio (e Ludo andava a sostituire il detective di una precedente trilogia) la scelta del nome ha la sua importanza, e prima di arrivare a Ludo di nomi ne sono stati scritti parecchi. Tutti messi in ordine su un foglio word. Poi si finisce col depennarli una alla volta, sperando che la scelta cada sul più musicale o quello che, ci si augura, resti in testa al lettore per la sua facilità ad essere memorizzato. Quindi un nome corto (qui nella versione liofilizzata di Ludovico) e un cognome magari un po' esotico e che ne identifichi, oltre la provenienza anche alcune caratteristiche, abitudini o altro.
-la fidanzata di Ludo
Giulia Federici. Qui dovrei dare una spiegazione che andrebbe viceversa riservata all'ultima domanda sulle curiosità da condividere, ma la diciamo adesso.
Ritengo personalmente che una (o più) figura/e femminile sia/siano necessaria/e, se non indispensabile/i, nell'ambito dei miei romanzi. (scusate la serie infinita di barre). Intanto a integrare quel che manca al protagonista, che volutamente non è stato ideato come un super-detective ma piuttosto una persona con i pregi e i difetti del vicino di pianerottolo. Serviva quindi mettergli accanto una figura intuitiva, per alcuni aspetti energica e decisionale laddove Ludo non lo è.
Direte: Ma dov'è la curiosità?
Nulla. Anche nei gialli precedenti c'era una figura femminile. Si chiamava Mercedes (Mercy per gli amici) mentre la compagna di Ludo si chiama Giulia. La curiosità è che, col battesimo, siamo rimasti nel circolo 'automobilistico'.
-il direttore del Golf Club e i suoi dipendenti
Sono, come si dice, i co-protagonisti. Quell'insieme, vedremo nutrito, di comprimari che compongono, alcuni il quotidiano e altri lo svolgersi e il susseguirsi dell'indagine.
-il contadino
Rappresenta la figura saggia (per definizione: contadina) che fa riflettere Ludo e in alcuni casi mostrargli una qualità di vita migliore, diversa dal frenetico rincorrersi delle attività metropolitane.
6) Ci sono altri progetti che stanno aspettando nel cassetto? Hai un altro romanzo con protagonista Ludo?
Per quanto riguarda Ludo Mayer nello specifico, confesso che una seconda avventura è già imbastita quasi per intero, o perlomeno nei suoi tratti generali. Avventura che lo vedrà indagare in un 'cold case' irrisolto in un insieme di andirivieni tra Milano e la Lomellina (questa volta). Una storia, se possibile più ingarbugliata dell'attuale.
Pur precisando che l'eventuale prossima indagine di Ludo è prosaicamente legata alle vendite de: 'Il colpo perfetto' (indice determinante una seconda uscita sugli scaffali del nostro 'beniamino') e alla disponibilità che la casa editrice Mursia e il direttore di collana Fabrizio Carcano riterranno di volermi accordare in seguito.
Nel cassetto altri due manoscritti giacciono già completi, parzialmente revisionati e corretti.
E in attesa di pubblicazione. Un distopico/ucronico e un thriller/horror. Interessa?
A.A.A. editore cercansi.
7) Hai fatto delle ricerche per portare a termine il romanzo?
Si fanno ricerche, si visitano luoghi e tutto quanto serve a rendere credibile e 'visiva' la storia.
Nel caso in questione poi, va detto che, pur se l'argomento golf non è la vera spina dorsale della narrazione quanto solo una parte della scenografia, un minimo di documentazione andava fatta per un autore completamente digiuno di questo sport, tra ferri, legni, green, par et cetera.
Alle ricerche, sempre necessarie, fanno da contraltare luoghi e ambienti che mi sono familiari da sempre (vedi Milano Città Studi e le altre zone cittadine che cito nel testo) e altri che ho piacevolmente scoperto vagabondando per il Monferrato.
8) Tre curiosità che vuoi condividere
Una me la sono già giocata: la scelta di due protagoniste dal nome 'motoristico' (tra la precedente che richiamava l'auto con il marchio della stella a tre punte e questa odierna, la nostra Giulia, che porta alto il blasone della casa del biscione).
La seconda curiosità riguarda l'incontro con il direttore del 'Golf Club Margara' e la scoperta, nel corso della nostra piacevole chiacchierata, della sua passione per la scrittura. A fine incontro mi regalerà un suo libro oggi ricercatissimo (base d'asta 5000 €).
Dettaglio da evidenziare: il direttore del Golf Club si chiama Gian Marco Griffi e questa sua passione lo ha portato, più che meritatamente, a classificarsi fra i dodici semifinalisti allo Strega 2023 con 'Ferrovie del Messico'.
Alla faccia del dilettante! E mo' come mi ripresento al Golf Club?
Una terza curiosità non ce l'ho. Potrebbe essere quella di una gradita ristampa del 'Colpo'.
Aspetto fiducioso e vi aggiorno.
