Blu aragosta di Marina Atzori

09.09.2023

Nei pressi dell'Isola degli Elefanti – famosa per i suoi fondali incontaminati e per la presenza di un raro esemplare di crostaceo, l'aragosta blu – è stato scoperto il cadavere di un sub esperto. La morte del giovane sembra sia stata causata da una caduta accidentale, ma il padre, preside di un prestigioso istituto, non crede alla versione dell'incidente. Nel frattempo, Pino Marino, un uomo dal passato oscuro, approda sull'Isola e rimane, grazie a una concatenazione di eventi, coinvolto nelle indagini del "giallo della scogliera". E non è l'unico: anche Matteo Rubino, docente di lettere, dovrà cercare di capire che cosa è realmente accaduto, per sfuggire a un ricatto che lo tiene sotto scacco. Grazie ad alcune intuizioni e a diversi colpi di scena, entrambi arriveranno alla verità. 

Questa autrice, per me, non è una novità; avevo letto anni fa un suo libro ambientato nella sua terra, la Sardegna. Il titolo era "Ladybug storia di una ghostwriter" poi diventato "Non dimentico" dopo il restyling; io sono affezionata al primo titolo ma questa è un'altra storia. Era un noir che ti entrava dentro, sia la protagonista sia i luoghi descritti. In questo attuale  romanzo "Blu aragosta" ho avuto la possibilità di immergermi di nuovo in atmosfere suggestive. Marina è sarda, sarda vera e questa caratteristica la si percepisce nei suoi lavori. Da qualche anno vado in ferie in Sardegna e ogni volta che si avvicina il momento mi tornano in mente i profumi, gli odori e la solarità delle persone descritte nel suo primo romanzo.

Questo invece ha come protagonista Pino Marino, un uomo cresciuto nel nord Italia che si è dovuto trasferire in un'isola, creata dalla fantasia dell'autrice, a causa dell'eredità ricevuta da uno zio. Pino si conosce bene, si riesce ad entrare in empatia con lui, si arriva addirittura a cercare di consigliarlo, peccato che non possa sentire.. E' un uomo semplice, pieno di dubbi e insicurezze: in questa terra aveva trovato Alba che ben presto diventa la sua ancora di salvezza, ma qualcosa va storto. Oltre a loro ci sono altri personaggi, Bonsa, Lucio, il capitano, Nico, Matteo Rubino, il preside dell'università e degli animali. Ogni personaggio ha il giusto spazio che aiuta il lettore a conoscerli e amarli o odiarli. Il romanzo è corale, troviamo soprattutto il punto di vista di Pino che però lascia qualche volta la parola agli altri.  Mi è piaciuto molto questo aspetto che, a mio parere, permette di entrare tra le pagine del romanzo e nei cuori e nei sentimenti di molti personaggi. L'ambiente descritto è bellissimo! Le descrizioni sono accurate e precise, sembra di trovarsi in quei luoghi di fantasia insieme ai personaggi e di vivere con loro la storia.

Dal precedente romanzo che era un noir qui si è spinta oltre. Si è cimentata,  a parer mio con ottimi risultati, creando una storia dalle tinte gialle. Due anni prima dei fatti trattati, un ragazzo è caduto dalla scogliera, era un sub esperto ma il fatto viene catalogato come suicidio, quindi archiviato. Il padre di questo ragazzo non crede a questa soluzione e pretende che le autorità continuino ad indagare. Il tempo passa, l'indagine non ha sviluppi ma il padre non si arrende .

Marina ha costruito una trama accattivante, tante cose si nascondono a volte anche dietro un piccolo animale. Marina attira il lettore e lo spinge a stare attento alle sfumature, le parole e gli atteggiamenti possono celare verità pericolose. 

Il romanzo è molto scorrevole e la suspance che aumenta molto negli ultimi capitoli è come un vortice e il finale... INASPETTATO!



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