Faccia a Faccia con Laura Gronchi

17.06.2024

1.Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Prima che scrittrice sono una grande lettrice, onnivora direi. Penso che sia una cosa comune a chi legge molto voler passare dietro la tastiera e provare a scrivere, un po' come gli attori che provano a fare i registi. Comunque, quando ho cominciato a scrivere stavo passando un brutto periodo, avevo bisogno di una storia ideale e, non trovandola in commercio, decisi di scrivermela da sola.


2. Che tipo di scrittore sei? Organizzi il lavoro prima di metterti a scrivere o segui l'ispirazione? Parlaci di come procedi durante la stesura di un romanzo.

Istintiva ed emotiva. Sono certa che gli schemi uccidano la creatività. Tuttavia, devo dire che, quando inizio a scrivere, ho già la storia perfettamente delineata in testa: inizio, culmine e fine. Scrivo di getto e correggo dopo. Mentre scrivo mi creo la linea temporale, le schede dei protagonisti, l'ambientazione, su questi sono molto precisa.

Mi faccio una libreria di eventuali argomenti scaricati da Internet, in modo da non doverli ricercare ogni volta. Per le informazioni che mancano, mi rivolgo in genere a siti seri e fonti ufficiali. Ad esempio, ho scritto un romanzo con ambientazione militare, e le informazioni le ho ricavate dal sito dell'Aeronautica Italiana.

La correzione globale la faccio dopo, controllo il tema o i temi, vedo quanto il testo è coerente con quello che volevo dire, o se ho svolazzato troppo qua e là con la fantasia, e taglio o aggiungo al bisogno.


3.Cos'hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo romanzo?

Rabbia. Non mi è piaciuto. Non ho potuto dire la mia su copertina e impaginazione e il risultato è stato pessimo: copertina orrenda e libro che sembra più un dizionario che un romanzo.

Anche ora mi chiedono se non sia il caso che stampi una sovra copertina, perché alle fiere respinge invece di attirare. Una volta finito il contratto lo rimpaginerò e lo pubblicherò self su Amazon.


4.Com'è stato vederlo sugli scaffali delle librerie o scoprire che qualcuno lo stava leggendo?

I miei libri sono ordinabili su Internet, sugli scaffali non li ho mai visti. Mi ha fatto piacere sapere che qualcuno lo stava leggendo. Poi gli ho chiesto cosa ne pensasse, se c'era qualcosa che non aveva capito o se aveva riscontrato delle lacune, cose che non tornavano, degli errori o refusi.


5.Prima di essere uno scrittore, sei un lettore appassionato?

Sì, tanto. Ho anche fatto parte di una giuria letteraria. Mi hanno chiesto di partecipare anche quest'anno, però ho meno tempo per leggere, rimando al prossimo anno.


6.Qual è stato il tuo primo libro?

Il primo libro serio è stato Come il mare di Wilburn Smith.


7.Qual è il tuo autore preferito?

Vado a filoni: prima Smith, ho tutti i libri, poi Coelho, Allende, Cooper, Carrisi. In mezzo gli altri, le sperimentazioni.


8.Qual è il tuo genere preferito?

Ora il giallo, thriller, noir, roba forte che dia emozioni.


9.Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura?

No, nessuno, a parte avere l'argomento chiaro in mente.


10.Hai un posto dove preferisci scrivere?

No scrivo ovunque, sono attrezzata con portatile e tablet, però non ci deve essere gente che parla attorno. Per esempio il rumore di sottofondo di un bar, di una stazione non mi danno fastidio, ma se accanto a me ho una persona che parla ad alta voce, mi deconcentra.


11.Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?

Se sono a casa, la musica no, preferisco il silenzio. La musica la faccio scegliere ai protagonisti e la metto dentro al libro.


12. A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?

Il romanzo che mi è piaciuto di più è Cronache dal Borgo, quello che è appena uscito, mi sembra venuto bene. In particolar modo sono affezionata al personaggio maschile, Darhan, scanzonato, pragmatico, vorrei avere il suo distacco che gli permette di inquadrare con lucidità le situazioni, cosa che a me non sempre riesce, mi lascio prendere troppo dalle emozioni.


13.Tre curiosità su di te come scrittore. Raccontaci

a) Non amo le interviste in diretta, sono timida, non riesco ad andare a braccio, e spesso in testa mi si crea un grande vuoto che mi impedisce di articolare anche una semplice conversazione di base, tipo: come ti chiami? Ecco, mi è capitato di non ricordare il mio nome o il titolo del libro di cui si stava parlando. Per quelle scritte invece tutto ok.

b) Finché non ho la storia intera in testa, che mi coinvolge con tutto il suo corollario di emozioni, non riesco a iniziare a scrivere. Questo vale sia per i romanzi, ma anche per i racconti.

c) Se sto scrivendo un pezzo che mi coinvolge parecchio, possono anche torturare una persona accanto a me, con grande profusione di grida, io non me ne accorgerei assolutamente.

Trama

Sotto il cielo di un grigio inverno toscano, si dipanano le storie di tre personaggi:

- Andreina Boni, una donna non più giovanissima, ancora abbacchiata per la fine di un fidanzamento storico, invischiata in una realtà che rifiuta, fatta di lavoro precario, miseria, rapporto conflittuale con i genitori. Anche le amicizie si rivelano alla lunga opportuniste e deludenti.

- Darhan Reach, un uomo disincantato che lavora come buttafuori al complesso "Gli amici della Notte" l'unica discoteca di Borgo ai Fossi, la cittadina dove si svolge la storia.

- L'Uomo, un inquietante individuo, che veste la fittizia identità di detective a caccia di persone scomparse. Durante un appostamento s'imbatte in un bambino barbaramente seviziato, della cui sorte si prende a cuore.

Andreina si troverà ad aprire gli occhi su una realtà che si è sempre rifiutata di vedere, e a dover prendere drastici provvedimenti, aiutata moralmente da Darhan, l'unico amico sincero su cui può contare.

I destini dei tre protagonisti s'intrecciano, in un crescendo di tensione, fino a una resa dei conti dall'esito sorprendente.

Stati uniti, 2010
Il primo respiro fu una lama rovente che dalla gola scese giù nei polmoni, incendiandoli e spandendo fuoco liquido in tutto il corpo. Un urlo animalesco uscì dalla bocca dell'Uomo mentre si contorceva su se stesso. Cercò di raccapezzarsi, di capire dov'era, di distinguere qualcosa, però aveva gli occhi pieni di lacrime e non ci riuscì. Aveva bisogno d'aria, ma non si azzardava a respirare. Aiuto! Aiutatemi! Non ce la faccio! Resistette finché i singulti gli squassarono il diaframma. Allora fu costretto a cedere. Il secondo respiro scese giù come il primo, doloroso e ardente. La disperazione e lo smarrimento rischiarono di sopraffarlo. Asciugò gli occhi con il dorso delle mani e li sbatté con frenesia. Cazzo! Devo capire dove diavolo sono! Era scuro intorno e continuava a vedere appannato. Si lasciò scivolare a terra cercando di calmarsi, come l'avevano addestrato a fare. Aveva provato decine di volte nel simulatore, ma non era preparato a quel dolore atroce.

 

Prologo

Stati uniti, 2010


Il primo respiro fu una lama rovente che dalla gola scese giù nei polmoni, incendiandoli e spandendo fuoco liquido in tutto il corpo.

Un urlo animalesco uscì dalla bocca dell'Uomo mentre si contorceva su se stesso.

Cercò di raccapezzarsi, di capire dov'era, di distinguere qualcosa, però aveva gli occhi pieni di lacrime e non ci riuscì. Aveva bisogno d'aria, ma non si azzardava a respirare.

Aiuto! Aiutatemi! Non ce la faccio! Resistette finché i singulti gli squassarono il diaframma. Allora fu costretto a cedere.

Il secondo respiro scese giù come il primo, doloroso e ardente. La disperazione e lo smarrimento rischiarono di sopraffarlo.

Asciugò gli occhi con il dorso delle mani e li sbatté con frenesia.

Cazzo! Devo capire dove diavolo sono! Era scuro intorno e continuava a vedere appannato.

Si lasciò scivolare a terra cercando di calmarsi, come l'avevano addestrato a fare. Aveva provato decine di volte nel simulatore, ma non era preparato a quel dolore atroce.

Borgo ai Fossi, 2017


Era una domenica di marzo e per Andreina cambiarsi a casa per uscire con il fidanzato era una cosa nuova. Da parecchi anni i suoi weekend iniziavano il venerdì sera e terminavano il lunedì mattina, quando rientrava dai suoi a Borgo per andare al lavoro.

Scelse con cura l'abbigliamento, voleva apparire carina e sicura di sé allo stesso tempo. Osservò l'immagine che le rimandava lo specchio dell'armadio, assunse un'espressione seria e cercò di mantenerla mentre si truccava e finiva di prepararsi.

«Mamma, vado.»

«E dove pensi di andare con codesta ghigna?» Sobbalzò, quando Nella, sua madre, le sbucò davanti all'improvviso.

«Lo sai benissimo.» Raccolse le chiavi e afferrò la borsa, quindi raggiunse il portone. Non aveva voglia di battibeccare anche con lei.

«Hai litigato ancora con Filippo? Stai attenta a non alzare troppo la cresta, altrimenti ti ritroverai zitella» l'ammonì seguendola.

Anche fosse? Meglio sola che male accompagnata. Andreina strinse i denti, proseguì verso il cancello e uscì, determinata a portare a termine quanto si era prefissa.



https://www.laura-gronchi-scrittrice.it/

https://www.amazon.it/Cronache-dal-Borgo-Laura-Gronchi/dp/B0CV9P78C7/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=LT4SE4DQOO6D&dib=eyJ2IjoiMSJ9.m_MoWFhApyunpSHzuA7zpLZ6Vszg0x7m9GPAA6stiPh90FRZkBUx_-P2OS-cl2VQKXLw9V1DIT_42Z6LOa8BHWJhYO2qOJdJtVO_-UE1rHLGcKnmzU5cgfNy2Y56-MfijQaEY8hKzJZGG-LV9MpsDUK48eTUxkNg3NqNFHAN5SVSMrZkTHnuiOE2sxza4JaK.1XXnb2_pG2MFZLFMQ-VPD93BOe8DsC24ef-VGK4r_WQ&dib_tag=se&keywords=cronache+dal+borgo&qid=1708029250&sprefix=cronache+dal+borgo%2Caps%2C131&sr=8-1

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