Faccia a Faccia con Michele Castrucci

1. Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?
Ho iniziato nel 2002/2003 (con pubblicazione nel 2004) dopo una lunga e cervellotica gestazione mentale che è durata anni, durante i quali covavo il desiderio ma non sorretto da un equivalente coraggio, perché quando si scrive per gli altri e non più per sé stessi, bisogna accettare anche le eventuali critiche (ammesso che si trovi un editore che ti pubblichi)
2. Che tipo di scrittore sei? Organizzi il lavoro prima di metterti a scrivere o segui l'ispirazione? Parlaci di come procedi durante la stesura di un romanzo.
Tutti i miei romanzi hanno avuto bisogno di una preparazione sull'ambito narrativo. Generalmente l'archiviazione del materiale e la conseguente lettura mi richiede un lavoro di 4/6 mesi part-time che negli ultimi due romanzi (Cave Cane – Affari di Famiglia) ho potuto contenere in 3 mesi, visto il mio stato di pensionato che mi ha permesso di dedicare a questa attività 6/7 ore al giorno.
3. Cos'hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo romanzo? Com'è stato vederlo sugli scaffali delle librerie o scoprire che qualcuno lo stava leggendo?
Emozione e soddisfazione così intensa che mi ha fatto scattare il desiderio di scrivere il secondo.
4. Prima di essere uno scrittore, sei un lettore appassionato? Qual è stato il tuo primo libro? Qual è il tuo autore preferito? Qual è il tuo genere preferito?
Il mio desiderio di scrivere nasce proprio da un passato di grande lettore (leggevo anche 3 o 4 libri al mese). Ho iniziato con Wilbur Smith, Ken Follett e Clive Cussler per poi passare dall'avventura al genere spy story e quindi al thriller, perimetri narrativi che alla fine ho fatto miei. Autori preferiti non ne ho, ma un posto particolare lo riservo a Faletti, non solo come scrittore ma come artista a tutto tondo.
5. Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura? Hai un posto dove preferisci scrivere? Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?
Il rito rispetta quello del periodo lavorativo. Sveglia verso le 7:30. Inizio lavoro alle 8:30 fino alle 12.30, pausa di un paio d'ore e poi ripresa fino alle 17:00. Scrivo da sempre sulla mia scrivania e ho bisogno del maggiore silenzio possibile perché mi immergo nella mia bolla dove racconto come fossi un drone che osserva la sceneggiatura dall'alto cercando di cogliere particolari che possano arricchire la trama oppure penalizzarla.
6. A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?
Difficile per me fare una "classifica" di preferenza. Per il Plot forse "L'Ultima Caccia" (il primo pubblicato nel 2004 - attentato al primo Papa cristiano), ma l'ultimo "Cave Canem" oltre a presentare una scrittura più matura offre dei risvolti psicologici che a mio avviso lo fanno diventare qualcosa di più di un thriller e sui quali ognuno dovrebbe riflettere.
7. Tre curiosità su di te come scrittore. Raccontaci
Considerando la tipologia di plot che scrivo, dopo le prime 60/70 pagine scrivo la Fine. La realtà è che ho bisogno di sapere dove devo arrivare.
Per scrivere un romanzo (escluso le attività di editing e correzione bozze) difficilmente ho impiegato più di due mesi (con un impegno quotidiano di 6/7ore).
La terza è che nonostante le trame noir sono una persona serena, pacifica e che ha come obiettivo autoriale quello di supportare iniziative benefiche, donando le mie royalties. Dal 2021 mi definisco un Charity Writer.

Trama:
Giuseppe Citona è un uomo di giustizia. Ex appartenente ai reparti speciali delle Marina Militare, ex Presidente di comitati antimafia e associazioni, ex Ministro della Difesa. Un uomo tutto d'un pezzo che ha da sempre tutelato gli ideali di legalità, a garanzia della comunità, senza tentennamenti o compromessi. Il sogno di una società migliore si trasforma in un incubo quando la criminalità organizzata tocca direttamente la sua famiglia, in un perverso gioco in cui si intrecciano vendette personali, poteri politici e controllo della leadership nell'universo dell'illegalità. Il rapimento di un familiare mette in gioco la sicurezza sua e quella del Paese, sotto ricatto dei sequestratori. Il fatto assurge a principale notizia in tutti media e Giuseppe Citona si vede costretto a scegliere se rimanere nel perimetro tracciato dai suoi principi oppure scendere in campo direttamente a capo di una missione speciale non autorizzata ad alto rischio, nella quale far riemergere le mai sopite sensazioni e capacità di combattente.
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Trama:
Nel cuore pulsante di Roma, dove le vite si intrecciano in un labirinto di ombre e luci, Cave Canem di Michele Castrucci disvela una narrazione avvincente che sfida i confini tra realtà e oscurità. Al centro della storia, troviamo Marianna Calabrese, una poliziotta determinata, intrappolata in un'indagine che la porta a confrontarsi con gli "Uomini Cane", un fenomeno sotterraneo che sfida ogni convenzione sociale e morale. Questi individui, che scelgono di vivere al di là delle norme umane, diventano lo specchio di una società che lotta per riconoscere la propria identità. Fabio Fiocchetti, enigmatico e seducente, si muove tra queste vite come un filo conduttore oscuro, le cui azioni sollevano domande inquietanti sull'essenza stessa dell'umanità. Mentre Marianna si addentra sempre più in questo mondo parallelo, i suoi incontri con padre Gabriele, un uomo di fede dal cuore tormentato, e Francesco Gambara, un insegnante alle prese con i propri demoni, tessono una riflessione profonda sul significato di appartenenza, amore e redenzione. Cave Canem è un romanzo che invita a esplorare gli abissi dell'anima umana, dove le maschere della civiltà cadono, rivelando le profonde crepe di un'esistenza in bilico tra desiderio di normalità e la chiamata selvaggia dell'istinto. Un viaggio emozionante che sfida il lettore a riflettere sul vero significato di umanità in un mondo dove gli uomini possono scegliere di vivere come cani, cercando libertà o forse fuga, in un'eterna lotta per trovare il proprio posto sotto il cielo.