Faccia a Faccia con Paola Varalli

21.03.2023

· Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Andavo bene in italiano alle medie.

Scherzo, ma neanche troppo! Avevo un padre giornalista sportivo e in casa mia si è sempre letto molto. Da qui la passione per la scrittura.

· Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura? Hai un posto dove preferisci scrivere? Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?

Sono un po' pigrona, stento ad avviare, rimando un po'... ma quando ho una idea ben chiara in testa parto come un treno; scrivo alla scrivania in camera da letto ma anche al lago, nella cucina di una vecchia casa in pietra del 1750 o in una baita nei boschi del comasco.

· A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?

Sono legata al primo uscito per i i tipi di Frilli: INCROCI OBBLIGATI, perché è il mio romanzo d'esordio, forse ha al suo interno qualche ingenuità, ma sono molto affezionata a quella storia che ha visto la nascita delle "squinzie", le mie protagoniste. Poi amo molto i due racconti lunghi che ho scritto per Todaro (nelle antologie Quattro volte Natale e Odio l'estate) con due nuovi personaggi: L'idraulico Pino e Marietto, virile e gommista.

· Hai realizzato i tuoi sogni da bambino? Era già in programma di diventare uno scrittore o non ci avevi mai pensato da piccolo? Riesci a scrivere a tempo pieno o devi dividerti con altre attività remunerate?

Faccio l'architetto, per la pagnotta, e scrivo per passione. Sì, ho realizzato sogni, quando mi hanno pubblicato la prima volta ero davvero felice e il sogno continua, sono al terzo giallo con Frilli e presto uscirà un'altra avventura. Inoltre mi chiedono spesso di partecipare ad antologie con un mio racconto, sono sempre felice di farlo, anche perché parte del ricavato va in beneficenza, nobile causa, dunque!

· Esiste un personaggio di un romanzo che avresti voluto creare tu? Quale?

Più d'uno! Maigret, poiché adoro Simenon. Poi Adamsberg (Fred Vargas), Fabio Montale (di Izzo) Il commissario Ricciardi (di De Giovanni) e un personaggio dei fumetti che amo molto: Ken Parker.

· Prima di essere uno scrittore, sei un lettore appassionato? Qual è stato il tuo primo libro? Qual è il tuo autore preferito? Qual è il tuo genere preferito?

Come dicevo adoro Simenon, dunque il commissario Maigret è stato tra le mie letture quando abitavo ancora con i miei genitori. Ma anche i Simenon "non seriali" come L'uomo che guardava passare i treni o La mort d'Auguste.

Da ragazzina ho iniziato con le fiabe, Perrault, Grimm... poi sono passata a letteratura più "spinta", a 14 anni leggevo tutto ciò che trovavo in casa, Moravia, Emmanuelle Arsan...
Mi piacciono i gialli, ma anche i romanzi di formazione, i classici... spazio un po' dappertutto. Non sono attratta dal Fantasy né dalla fantascienza... e pure i romance mi attirano poco, sebbene ce ne siano di pregevoli.

· Tre curiosità su di te come scrittore. Raccontaci

Ho una vena un po' dissacrante, nel senso che tendo a costruire tutto un castello di aspettative che poi spesso si conclude a tarallucci e vino. Credo, analizzando la mia infanzia, che questo derivi da mio padre. Quando ero piccola avevo il lettino in camera dei miei, lui mi raccontava le fiabe per farmi addormentare, ma inesorabilmente quando il principe azzurro smontava da cavallo... invece di baciare la principessa cadeva e si rompeva una gamba. Io mi arrabbiavo tantissimo perché, come tutte le bimbe, volevo un finale classico.

Ma poi questa buffa cosa deve essermi rimasta dentro.

Altra caratteristica mia, non sopporto lo "splatter". Da lettrice: descrizioni dettagliate di torture e massacri mi fanno chiudere il libro con la voglia di scaraventarlo immantinente nella pattumiera. Da autrice: non leggendo di torture non so nemmeno scriverne, adoro l'ironia in tutte le sue forme e mi piace che nei miei libri ci sia sempre qualche enigma, che l'indagine coinvolga il lettore ma... per carità niente torture o budella di fuori!

Le domande dei lettori

1. Fino a qualche mese or sono andava in onda alla TV ( RAI2) un programma dal titolo" NEMO. Nessuno escluso". Molto carino ed efficace. Era condotto dal bravissimo Enrico Lucci e dalla Petrini (anch'essa molto brava. Non si capisce poi perché ad un tratto la RAI cancella i programmi in palinsesto e dimentica i suoi bravi operatori). Tutta questa premessa perché- ricordo- gli spettatori chiedevano agli ospiti: "Chi sei? Cosa fai?" Ebbene voglio fare alla nostra le stesse domande (xkè sovente le porgono a me) ecco: queste sono le mie.... grazie

Sono architetto per la pagnotta e scrittrice per passione. Amo i gialli ma non quelli troppo splatter. Sono fan di Simenon, per intenderci e meno di Carrisi. La troppa cattiveria mi spiazza, anche se in un giallo... in po' ce ne vuole. Amo i gialli gentili, ma leggo di tutto. 

2. Leggo tra gli autori preferiti, oltre ai soliti Camilleri, Izzo, De Giovanni, l'ormai onnipresente Carofiglio, c'è anche Leonardo Sciascia. Chiedo alla Varalli: come mai Sciascia e quale dei suoi libri l'ha colpita? Visto che da siciliano ho letto quasi tutto di lui ma oltre al Consiglio d'Egitto e Il giorno della civetta (forse i migliori in assoluto) io sono stato molto toccato da L'affaire Moro e da Il contesto. Grazie

Ho riscoperto Sciascia relativamente di recente. Di lui ho adorato: il giorno della civetta, una storia semplice, todo modo... trovo la scrittura sublime e le sue trame intriganti. Un genio, in pratica. 

3. Fra quanto potremo rileggere un tuo romanzo con protagoniste le squinzie?

Sto scrivendo... poi dipende dall'editore quando farlo uscire. Invece esce un nuovo giallo con protagonisti Pino e Marietto al bar Viliam a metà maggio. 

Biografia:

Originaria della provincia di Varese, quando aveva due anni è approdata a Milano, che considera, dunque, la sua città. Dopo la laurea in Architettura, ha lavorato come grafica e poi come progettista di allestimenti per fiere e mostre, cosa di cui si occupa tuttora. Ama il suo lavoro, adora leggere, e poi... la vela, le passeggiate nei boschi, i cavalli, l'orto, il cioccolato e gli amici sinceri: per fortuna può vantarne una vasta schiera! Quando riesce a rubare tempo alle frenetiche attività a cui si dedica, si rilassa con la "Settimana enigmistica", di cui apprezza i giochi più stimolanti; ovviamente adora scrivere, lo ha sempre fatto solo per sé, fino a quando, nel 2005, ha deciso di affrontare la stesura di un romanzo e di prendere parte a un concorso letterario, vincendolo. Da allora non la ferma più nessuno. Ha partecipato, vincendo, a concorsi letterari, come "Corpi" lanciato dal mensile "Marea" di Genova e "Milano Noir e Giald" indetto dal Centro Culturale Cox 18. È stata finalista con racconti in diversi concorsi letterari e le sue storie sono pubblicate su molte antologie, tra cui 44 gatti in noir, Tutti i sapori del Noir e I luoghi del noir (Fratelli Frilli Editori) Delitti di lago (Morellini). Quattro volte natale e Odio l'estate (Todaro). Il suo romanzo noir Incroci Obbligati, primo premio al concorso "Delitto d'Autore" 2005 patrocinato da ACSI di Lucca, è stato pubblicato presso la Fratelli Frilli Editori nel novembre del 2017. Con questo noir si è aggiudicata un posto in finale al premio letterario "Garfagnana in giallo 2018" e una menzione a "Giallo Garda" nelle sezioni giallo classico e romanzi editi. Con Oakmond Publishing ha pubblicato Trilogia milanese. Sempre con Fratelli Frilli Editori ha pubblicato nel 2019 L'antiquario del Garegnano (miglio intreccio giallo al Garfagnana e menzione speciale in numerosi concorsi letterari tra cui La quercia del Myr). 

Trama:

Milano, Cimitero Maggiore, all'improvviso tra le tombe iniziano a passeggiare personaggi che dovrebbero risiedere nei loculi. Zombie? Niente affatto, ma ci vuole poco ad Anita Valli per capire che gatta ci cova e scoprire l'ennesima trama gialla. Forse l'agenzia di pompe funebri Legno di Pero ha qualche responsabilità in questa faccenda? Come è possibile che persone morte e sepolte vadano a zonzo per Milano? E chi c'è nella tomba al posto loro? Con l'amica Mirella Bonetti, Anita avvierà una nuova indagine strampalata che porterà le due "squinzie" di via Gallarate ad occuparsi di clochard che spariscono, di sepolture sospette, di baristi gentili e di viaggi in Liguria a bordo del vecchio furgone con cui Anita trasporta mobili restaurati. Il buon amico Marchino, al solito, le aiuterà. Jarod il labrador farà del suo. E si spera che, questa volta, il bel commissario Giorgio Santini non sia costretto a soccorrerle in extremis. 

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Trama:

Milano. L'architetto Mirella Bonetti trova un geometra morto assassinato in un ufficio del Comune e dà l'allarme. Anche se la polizia avvia l'inchiesta Mirella e la sua amica Anita conducono una indagine parallela. Le due vivono a Musocco, vicino a via Gallarate e al cimitero Maggiore, hanno ristrutturato un vecchio edificio industriale e lo hanno trasformato nelle loro residenze. Si rendono presto conto che tra i progetti vagliati dal geometra (buonanima) ce n'era uno che presentava strane caratteristiche. Mirella e Anita si aggirano su un vecchio furgone per Milano e dintorni, con il loro linguaggio colorato, innaffiato dagli immancabili bianchini, riescono anche ad infilarsi in un paio di situazioni pericolose che ci tengono col fiato sospeso. Le due "detective per caso" indagano su gioielli antichi e orefici senza scrupoli, decifrano messaggi criptati e intervistano anziane signore dallo sguardo e dai ricordi limpidi come l'acqua. Ad un certo punto, però, scopriranno la pista giusta e questo costerà loro un bello spavento finale.

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Trama:

Milano, ottobre 2006, un uomo lascia un'agendina nera su una panchina della stazione Certosa. Anita Valli, che attende il treno al binario opposto, lo nota: è calvo e ben vestito, sembra guardare verso di lei, come se la conoscesse, quasi a inviarle una muta richiesta di aiuto. Anita si decide, scende nel sottopassaggio e recupera l'agenda. Da qui parte tutta una serie di misteri ed enigmi che porteranno Anita Valli e Mirella Bonetti, le due "squinzie" milanesi che abitano in via Gallarate, a indagare su un omicidio e su una faccenda di quadri poco chiara, con l'aiuto dell'amico Marchino, circondate, al solito, da personaggi piuttosto singolari. Tra una cenetta e un aperitivo, tra i numerosi "bianchini" e le pietanze che Anita ama cucinare (e che Mirella degusta volentieri) si spingeranno fuori città, sul vecchio furgone con cui Anita Valli trasporta i mobili per il suo laboratorio di restauro, alla ricerca di indizi... ma soprattutto di guai! E il bel commissario Giorgio Santini? Beh, al solito gli faranno vedere i sorci verdi, per fortuna che il suo aplomb è duro da scalfire. 

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