Faccia a Faccia con Roberta Castelli

16.05.2023

· Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Ciao Sara, intanto ti ringrazio per lo spazio che mi stai dedicando. Non mi soffermo sul piacere di scrivere, che ho sempre avuto, ma posso dirti che tutto è iniziato quando vivevo in Germania. La lontananza dal nostro Paese e le conseguenti difficoltà mi hanno spinto a cercare un tipo di comunicazione in grado di arrivare oltre il confine. Quindi ho aperto un blog, che ho curato per qualche anno e che mi ha regalato molte soddisfazioni. Da lì è nata la voglia di vedere su carta le mie storie e, iniziando con dei racconti, ho percorso una strada in salita, arrivando poi a pubblicare due romanzi. Spero sia solo l'inizio di una lunga e appassionante vita letteraria.

· Cos'hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo romanzo? Com'è stato vederlo sugli scaffali delle librerie o scoprire che qualcuno lo stava leggendo?

È stata una grandissima emozione, difficile da spiegare. La gioia di tenere tra le mani il frutto di tanto lavoro, però, è giunta insieme a una nuova consapevolezza: da quel momento in poi, oltre alla porta dei complimenti, si è aperta anche quella delle critiche. Quando pubblichiamo, dobbiamo essere in grado di gestire non solo l'euforia ma anche la paura del giudizio e di un eventuale fallimento. Per fortuna, finora mi è andata bene!

· Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura? Hai un posto dove preferisci scrivere? Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?

Nessun rito e nessun luogo particolare dove scrivere. Negli ultimi anni ho cambiato spesso casa e non sempre mi è possibile avere uno studio tutto mio. Quindi mi adatto, cercando di rendere confortevole ogni angolo disposto ad accogliermi. Per quanto riguarda la colonna sonora, preferisco non averne, rimanendo immersa nel totale silenzio. La realtà però tende a essere molto rumorosa, quindi uso spesso musica classica o basi con i suoni della natura, per tenere fuori dalla stanza i rumori molesti.

· A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?

In tutto quello che scrivo c'è qualcosa a cui tengo. La traccia del pescatore è il primo e come tale detiene il primato di emozione pura. La bambina di cera, però, è frutto di una crescita e ne vado molto fiera. Anche i vari racconti pubblicati nelle antologie sono per me motivo di orgoglio e tratto ogni opera con il rispetto che merita.

  • Esiste un personaggio di un romanzo che avresti voluto creare tu? Quale?

Fermín Romero De Torres, personaggio nato dalla fantastica penna di Carlos Ruiz Zafón. Ne approfitto per ricordare questo immenso autore, che ci ha lasciati da poco e del quale si sentirà per sempre la mancanza.

· Hai realizzato i tuoi sogni da bambina? Era già in programma di diventare una scrittrice o non ci avevi mai pensato da piccola? Riesci a scrivere a tempo pieno o devi dividerti con altre attività remunerate?

I sogni da bambina… erano così tanti che nemmeno li ricordo tutti. Per un periodo ho avuto però la certezza che sarei diventata una poliziotta. Così non è stato, ma almeno si spiegherebbe perché ho pubblicato due gialli. Per quanto riguarda lo scrivere a tempo pieno, credo sia appannaggio di pochi fortunati. La scrittura non riempie il frigorifero e non paga le bollette, quindi, come quasi tutti gli autori, devo ritagliare del tempo da dedicare ai libri in giornate piene di camurrìe da sbrigare, come direbbe Vanedda.

· Tre curiosità su di te come scrittrice. Raccontaci.

Scrivo gialli ma vorrei pubblicare anche un romanzo non di genere.

Nei miei libri deve esserci sempre la Sicilia.

Non me la tiro… e questo, nel nostro ambiente, potrebbe essere un difetto!

Le domande dei lettori

1. Sono una siciliana nata in provincia di Torino. È un aforismo? Un'espressione significante orgoglio d'origine? Nostalgia del migrante/migrato? Glielo chiederò di persona, perché sono quesiti che mi intrigano tanto

Orgoglio d'origine!

2. Peccato che si veda male il disegno del tuo tatuaggio. Cos'è, la Sicilia, una pistola, un ? In ogni caso chi scrive possiede la sua bellezza nella che è sempre l'arma più dirompente per creare distruggere esaltare negare lusingare o biasimare in un continuo up&down di luci ed ombre

È il profilo del castello di Aci Castello, in Sicilia, con le coordinate geografiche.

3. Che bello leggere "siciliana nata in provincia di Torino". Che poi proprio la provincia di Torino, personalmente, la amo. Quindi non ti è andata nemmeno troppo male dai (sono siciliana)

Ti racconto perché ho specificato. Più di una volta, negli articoli delle recensioni, hanno scritto "scrittrice torinese" e io non sapevo più come spiegare l'equivoco. I miei erano lì mentre nascevo... ma siciliana verace sugnu!

4.  Ho visto che le località di alcuni dei tuoi romanzi sono inventate. Perché? Perché non usi posti reali?

I nomi dei luoghi sono tutti reali. Solo Aci Castello, nel romanzo, si chiama "Lachea" perché desideravo scrivere senza vincoli e questo lo puoi fare solo con un paese immaginario. 

5. Quando scrivi una storia, come scegli i nomi dei personaggi? Hai un metodo particolare o apri il grande libro dei nomi e peschi il primo della pagina?

Vado a sensazioni e lascio che siano i personaggi a dirmi come si chiamano.  

6. Trovo molto affascinante e bella la scelta di unire alla trama del classico giallo delle tematiche sociali, anche per sdoganare il ruolo spesso stereotipato del commissario visto in un certo modo. Non ti ho ancora letto ma ho intenzione di farlo perché la tua storia mi intriga parecchio. La mia domanda è la seguente: quanto del tuo vissuto, diretto e indiretto, c'è nella tua scrittura? Ti distacchi totalmente dal mondo reale o plasmi fatti veri rivisitandoli? Grazie

Il mio vissuto, diretto o indiretto, plasma al 100% le mie storie. Parto sempre dalla realtà, poi tratteggio i contorni con la fantasia.  

7. Trovo molto affascinante e bella la scelta di unire alla trama del classico giallo delle tematiche sociali, anche per sdoganare il ruolo spesso stereotipato del commissario visto in un certo modo. Non ti ho ancora letto ma ho intenzione di farlo perché la tua storia mi intriga parecchio. La mia domanda è la seguente: quanto del tuo vissuto, diretto e indiretto, c'è nella tua scrittura? Ti distacchi totalmente dal mondo reale o plasmi fatti veri rivisitandoli? Grazie.

Il mio vissuto, diretto o indiretto, plasma al 100% le mie storie. Parto sempre dalla realtà, poi tratteggio i contorni con la fantasia. 

Trama:

Lo splendido e immaginario paese di Lachea fa da sfondo alle avventure del commissario Vanedda, un nonostante la sua omosessualità. In questa seconda indagine Vanedda, oltre a dover risolvere un intricato e misterioso caso che, tra presunti incidenti, messaggi misteriosi e strane sparizioni, vede coinvolta la famosa "mummia" di Rosalia Lombardo, dovrà fare i conti anche con i turbamenti del proprio cuore... Una storia avvincente che profuma di agrumi come la terra in cui è ambientata e di cui l'autrice ci fa sentire tutte le contraddizioni.

https://www.amazon.it/bambina-cera-nuova-indagine-Vanedda/dp/8892910736

Trama:
Lo splendido e immaginario paese di Lachea fa da sfondo alle avventure del commissario Vanedda, un uomo controcorrente che ha deciso di sfidare pregiudizi e diffidenze e fare il poliziotto in Sicilia, nonostante la sua omosessualità. In questa prima indagine si trova a confrontarsi con un omicidio e con la quasi contemporanea scomparsa di una giovane ragazza. Tra intrighi, misteri e reticenze avrà modo di mostrare tutto il proprio intuito e le proprie capacità all'interno di un commissariato corale e vitale, ricco di personaggi che presto entreranno nel cuore del lettore.

https://www.amazon.it/traccia-pescatore-Sicilia-commissario-Vanedda/dp/8885785883/ref=d_pd_sbs_sccl_2_1/258-8153097-0223954?pd_rd_w=saUnD&content-id=amzn1.sym.19c0a5af-90bb-4132-be92-3e233f76bf7a&pf_rd_p=19c0a5af-90bb-4132-be92-3e233f76bf7a&pf_rd_r=WND4PW5BCVT37VWAH9EE&pd_rd_wg=WkVDL&pd_rd_r=788c3770-959a-492f-8e4d-0d3d06dc1ccf&pd_rd_i=8885785883&psc=1

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