L'eredità del male di Corrado Antani ed Ettore Mascetti
Marco Pavan un tempo era un poliziotto. Uno di quelli bravi fino a quando la storia, con la S maiuscola, non si è messa di traverso sulla sua strada sotto forma della scuola Diaz e dei fatti del G8 di Genova. Costretto ad andarsene dal Corpo per avere agito secondo "coscienza" e scaricato dalla moglie, oggi è un investigatore privato senza arte né parte. In una sonnolenta e nebbiosa Rovigo, con l'incarico di vicequestore, viene trasferito il sanguigno e ambizioso Cesare Baldini: la sua non è una promozione, ma l'ultima tappa di una carriera condita da violenze e abusi. La fama di "città nella quale non succede mai niente" viene improvvisamente interrotta dall'assassinio dell'onorevole Balzan, ex parlamentare DC. L'uomo viene ucciso in casa sua in modo efferato, con molti colpi alla schiena inferti da un oggetto non identificato. Baldini, chiamato a indagare, sospetta subito di Okigbo, il vicino di casa nigeriano. Pavan che si interessa al caso per aiutare un'amica della figlia, si convince che il nigeriano non può essere l'assassino, e inizia a indagare scavando nel passato della vittima e, con l'aiuto di un giovane poliziotto e di un'abile informatica, scopre un inaspettato legame con l'ex ospedale psichiatrico delle Granzette da cui, tra mille reticenze e difficoltà legate all'età dei testimoni, emerge un quadro di orrori e crudeltà. Pavan, un tassello per volta, inizia a ricostruire le vicende ma l'epilogo è ancora lontano e, in un susseguirsi di colpi di scena, tutti i protagonisti della vicenda si troveranno ad affrontare situazioni imprevedibili e, potenzialmente, mortali.

Corrado ed Ettore ci portano nel Veneto, nella loro Rovigo. Il loro protagonista è Marco Pavan, un ex poliziotto costretto ad abbandonare il Corpo dopo alcuni brutti fatti accaduti alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Ora fa l'investigatore privato e verrà "assunto" dalla figlia di Okigbo, migliore amica della sua, per scagionarlo dall'accusa di omicidio ai danni dell'ex parlamentare della DC, l'onorevole Balzan.
Rovigo fa da principale sfondo della storia, le descrizioni dei luoghi non sono poche e si riesce a vedere la città tra le sue nebbie, avvolta in un crescente mistero. La scia di sangue ha origini nel passato e sarà difficile scoprire la verità, la storia è molto articolata.
Gli autori portano i lettori nell'ex ospedale psichiatrico di Garzette, che si trova proprio nella provincia di Rovigo. La struttura era destinata alla degenza di malati psichici di entrambi i sessi. Corrado ed Ettore hanno tessuto una ragnatela di situazioni e personaggi che dispiace salutare a fine lettura. Rovigo e l'ex ospedale psichiatrico sono spesso avvolti nelle nebbie venete a causa degli eventi narrati e i personaggi si muovono in queste per confonderle o per dissuaderle.
I personaggi sono ben delineati, vengono descritti a piccole dosi, inserendo nel momento giusto ciò che è giusto sapere di loro. Marco Pavan è il protagonista e la voce narrante principale con cui veniamo a conoscenza dei fatti. Marco è un uomo che ha sofferto, è stato lasciato dalla moglie, ha una figlia adolescente con cui ha difficoltà a istaurare un dialogo, forse anche a causa della situazione che stanno vivendo. Marco riesce a fatica a dare una collocazione ai tasselli della storia che è ricca di colpi di scena. I personaggi sono tanti e inizialmente con alcuni ho avuto qualche difficoltà a riconoscerli anche perché il ritmo che i due autori hanno dato al romanzo è serrato per i tanti colpi di scena che ti portano ad andare avanti.
La storia scorre velocemente, è accattivante e intrigante. Solo una cosa avrei da ridire.. i capitoli, a parere mio, sono troppo lunghi e pur non avendo mai voglia di bloccare la lettura a volte va stoppata, poi però, prima di riprendere, bisogna tornare un pochino indietro per riprendere il filo.