Nè uno di voi nè uno di noi di Agnese Messina

Il nonno ha sempre ragione. A qualunque costo.

Anni '70, Yorkshire, UK. Isaac, medico ebreo fuggito oltremanica per sottrarsi alle leggi razziali, accusa un malore durante la cena del 24 dicembre. Al risveglio ha un'unica certezza: qualcuno ha tentato di avvelenarlo.

Verità o ossessione?

Qualcuno sta davvero tramando alle sue spalle?

O ha ragione il resto della famiglia che lo reputa paranoico?

Al suo fianco Isaac avrà solo il piccolo Joe, figlio della governante, e sarà lui, con la sua innocenza, ad aiutarlo a svelare l'arcano. Perché a volte la giustizia può essere il tuo peggior nemico.

Siamo negli anni '70 del secolo da poco passato, nello Yorkshire, nella nebbiosa e grigia Inghilterra. Conosciamo Isaac, un medico ebreo fuggito al di là della Manica per sottrarsi alle leggi raziali. Durante la cena del 24 dicembre, Isaac accusa un malore e al suo risveglio ha come unica certezza di essere stato vittima di un avvelenamento. Chi e soprattutto perché lo volevano morto? Al suo fianco c'è Joseph, il figlio della governante. Fra i due c'è una vera e concreta amicizia e farà del suo meglio per poterlo aiutare.

Questo thriller è nato come un romanzo breve e ha una particolarità: il delitto non è descritto nelle prime pagine e chi indaga non sono le forze dell'ordine ma è Isaac. 

I romanzi brevi hanno, come ogni cosa, pro e contro. Tra i pro possiamo segnare sicuramente la rapidità di lettura visto il numero ristretto di pagine, l'autore deve però essere bravo a inserire le informazioni e descrizioni necessarie da fornire al lettore per non annoiarlo e rendere quindi la storia accattivante e avvincente. Per me l'autrice è riuscita a raccontare la storia di Isaac, la vita passata e attuale, i sentimenti, ha descritto alcuni aspetti della guerra da vari punti di vista e ha raccontato e delineato i personaggi. I luoghi sono stati un pochino meno protagonisti, il grigio della stagione invernale ha fatto da sfondo perfetto alla storia di un uomo convinto di se fino all'estremo, egoista e che non si preoccupa del dolore che possono provocare le parole pronunciate da una persona a cui si tiene molto che tiene salda in viso un velo scusa come il cielo inglese dei mesi invernali.

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