Un mostro chiamato Girolimoni di Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani

18.07.2024

Gino Girolimoni: un nome che a Roma vuol dire infame. Il nome di chi avvicina le bambine, le cerca, le vuole, le prende. Un nome usato ancor oggi. Già, ma chi era davvero Gino Girolimoni? Un uomo benestante, coinvolto nella Roma degli anni Venti in una storia molto più grande di lui, così, dall'oggi al domani. Arrestato, accusato di ben sette tra stupri e omicidi a danno di bambine. Peccato che Girolimoni fosse completamente innocente, peccato che ogni prova fosse inventata di sana pianta per placare l'isteria, la follia che ormai s'era impossessata dei quartieri della città, della gente. Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani, con l'aiuto di esperti di primo piano, ricostruiscono la vicenda dandone il quadro storico e criminologico completo. Rifacendo le indagini, passo passo, strada per strada, sospetto per sospetto, con le tecniche investigative di oggi. 

Fabio e Armando sono i due autori di questo libro inchiesta. Fabio è un giornalista investigativo e scrittore mentre Armando è un esperto in scena del crimine laureato in psicologia clinica. I due esperti hanno voluto ripercorrere l'indagine del caso del serial killer di Roma degli anni '20 del secolo scorso.

Questo assassino era spietato perché affondava gli artigli in giovani bambine attirandole spesso con delle caramelle. Sono gli anni del fascismo e quando la notizia arrivò ai piano alti Mussolini in persona gridò l'orrore e chiese alle forze dell'ordine di scovare velocemente l'assassino. 

Di assassini nella storia se ne trova molti, ma quando un essere umano si accanisce su delle bambine in modo così cruento e atroce qualcosa si spezza. Le trovava a giro nelle strade a giocare, spensierate e piene di fiducia nel prossimo. La maggior parte dei bambini in quegli anni rimaneva fuori casa fino al ritorno dal lavoro dei genitori sicuramente per necessità ma anche perché così potevano stare con i coetanei. Quando è iniziato l'incubo ed è stato trovato il primo corpicino immagino il dolore della famiglia e di tutte quelle vicine, ho sentito lo stomaco contorcersi solo alla lettura. La paura poi che attanagliava i genitori a lasciare le figlie a casa, come se nulla fosse per andare a lavoro perché non avevano scelta e a correre a casa per assicurarsi che nulla fosse cambiato. 

Nel libro i due autori ripercorrono le strade, gli indizi, le testimonianze e sembra che riescano a rimanere distaccati, ma in alcuni paragrafi si sente emergere anche il loro dolore. Agghiacciante anche solo il pensiero di un essere umano che procura dolore ad altri, fino ad ucciderli e chi ha subito quel trauma ma non ha perso la vita come sarà vissuto? Le domande dopo la lettura sono molte e non è colpa degli autori; la loro analisi è dettagliata e precisa. Il problema è che non è mai stato trovato il vero assassino, mi chiedo se è stato solo un difetto  di strumenti o qualcuno ha interferito.


https://www.armandoeditore.it/catalogo/un-mostro-chiamato-girolimoni/#

https://www.amazon.it/mostro-chiamato-Girolimoni-bambine-innocenti/dp/8866520039

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