4 chiacchiere con Barbara Galimberti

18.10.2023

· Prima di tutto vorrei sapere chi è Barbara Galimberti, cosa fai nella vita, cosa ti piace, vorrei conoscere te prima di tutto.

Chi è Barbara? Bella domanda. Prima di tutto, sono una donna che si porta sulle spalle 53 anni, ma che non sento, menomale.

Sono una madre, una moglie, una sorella e ancora, per fortuna, una figlia.

Sono cresciuta in una famiglia come tante, con le sue ombre e con le sue luci. Ho potuto studiare, infatti mi sono laureata in Scienze politiche, percorso universitario che ho amato molto e poi ho scelto di non seguire la politica, ma di diventare insegnante in materie giuridiche ed economiche. Oggi, insegno economia aziendale e diritto in due istituti privati a livello di scuola superiore.

Amo leggere e scrivere. Sono i miei svaghi e non posso farne a meno. Ho un'altra passione che è la danza. Da ragazzina per più di dieci anni ho seguito vari corsi di ballo, oggi, nei ritagli di tempo, mi dedico ai balli di gruppo. E infine, io amo viaggiare, amo poter camminare in luoghi diversi dalla mia città, conoscere persone, avvicinarmi alle culture del mondo, magari distanti dalla mia.

· Come hai iniziato a scrivere e com'è nato l'amore per la scrittura, cosa ti ha spinto a farlo?

Nel mio intimo ho sempre scritto. Da piccola non avevo un vero e proprio diario, ma scrivevo piccoli racconti, che poi finivano nei cassetti della scrivania. Qualche anno fa, amando la lettura, mi sono avvicinata al mondo delle recensioni, e con le mie riflessioni letterarie collaboro ancora con due blog. Questo mi ha portata a pensare sul fatto che forse avrei potuto scrivere qualcosa di mio. Ho seguito dei corsi e il laboratorio di scrittura creativa organizzato dalla scrittrice Stefania Convalle. Proprio grazie a questo laboratorio ho deciso di spingermi verso i racconti e i romanzi.

· Com'è nata la storia di Anna? Qualcosa te l'ha ispirata?

Il mio romanzo "Anna" è nato proprio nel laboratorio di scrittura creativa di Stefania Convalle, scrittrice ed editrice. Da un compito assegnato, ho incontrato, per caso, proprio davanti a casa mia, una postina e la storia di Anna è nata proprio da quell'incontro.

· Presentaci i personaggi, come sono nati? Qualcuno di loro avrà un futuro o ha avuto spazio in un altro romanzo precedentemente uscito?

I personaggi del mio romanzo non sono stati presenti in precedenti testi che ho scritto. Sono nati proprio nei mesi in cui mi sono dedicata al romanzo. La particolarità è che li "incontrati e conosciuti" mentre scrivevo. Non sono frutto di una scaletta o una scelta definita prima del romanzo. Mentre le dita correvano sulla tastiera, pensavo a chi potesse interagire con Anna.

Non so se ci sarà un futuro per loro, chissà.

· Siamo a Milano, ma è una Milano diversa dalla città frenetica che tutti conosciamo bene perché il romanzo si svolge nella periferia. Come mai hai scelto la tranquillità di un quartiere invece del centro?

Città Studi non è in periferia, quindi alle porte della città, ma è abbastanza vicino al centro, è un quartiere molto particolare, perché allegro e vivace, proprio grazie agli studenti che lo vivono. Diverse facoltà sono presenti qui: ingegneria, architettura e quasi tutto il mondo scientifico. È un quartiere molto dinamico, in continuo sviluppo. Io vivo qui e cammino tra le strade e le piazze di questa zona da sempre.

Amo narrare storie legate alla mia città. Nel 2021 un mio racconto "Cara Milano" ha vinto, nella sezione "Raccontami della tua città" il premio letterario "Dentro l'amore". È un testo che amo molto, è ricco di particolari, di tutto ciò che ho potuto assorbire nei miei cinquant'anni di vita, in questa meravigliosa e a volte turbolenta città.

Anche con "Anna" ho voluto far vivere al lettore alcuni luoghi di vita quotidiana, proprio del mio quartiere, per permettergli di viaggiare in questa vivace zona milanese.

· Se tu potessi trasformarti in un personaggio di un libro quale incarneresti?

Che bella domanda, molto particolare. Io amo leggere e di personaggi ne ho incontrati molti. Non è facile scegliere, perché ognuno può avermi colpito in modo positivo o negativo. Da un lato mi sono sempre sentita attratta da Poirot o Sherlock Holmes, perché le loro intuizioni e la loro logica mi hanno colpita e affascinata. Ma ho amato anche personaggi molto diversi, grazie alla magia letteraria dell'autore.

Però, alla fine, in questo momento è la mia "Anna" che vorrei incarnare.

· "Anna" non è il tuo primo romanzo, ci parli un po' dei precedenti? Quale consiglieresti di leggere per primo per iniziare a conoscere la tua scrittura?

"Anna" è il mio primo romanzo. Prima di questo libro, ho scritto solo racconti, che sono stati pubblicati con la casa editrice Convalle, la stessa del mio romanzo. Continuo a dedicarmi ai racconti, perché spesso sento il bisogno di narrare piccole storie, fotografie di vita. In modo particolare ho amato un racconto "Volevo un gatto nero", inserito in una raccolta "Le storie che non ti aspetti", creata dalla casa editrice a scopo benefico, dove i personaggi, rubati dai piccoli paesi del lago di Como, si trovano a interagire con un gatto, o meglio una gatta, la vera protagonista della mia storia.

· Progetti futuri? Stai già lavorando a qualcosa?

Di progetti ne ho molti. Mi piace partecipare ai vari premi letterari con i miei racconti. E sto scrivendo un nuovo romanzo, molto diverso da "Anna". Sempre un giallo e sempre caratterizzato da un'analisi della vita e delle persone. Siamo negli anni '80, naturalmente a Milano e sono passata da una giovane signora, alle riflessioni di un ragazzo, che piano piano diventa uomo.

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