Marco Marinoni

10.07.2023

· Marco parlaci un po' di te, siamo al terzo romanzo quindi abbiamo avuto due video interviste ma dicci: Chi è Marco Marinoni?

Marco è un 49enne che si divide tra l'insegnamento in Conservatorio e la scrittura. Musica e narrativa sono le sue due passioni, che col passare del tempo sono diventate due lavori. Entrambe hanno molti punti in comune e zone di sovrapposizione, come ad esempio l'aspetto creativo, che nell'insegnamento della musica riguarda l'atto compositivo, e nella scrittura ovviamente riveste l'elemento centrale. Per circa 20 anni, dal 1998 al 2018, con alcune eccezioni successive, ho avuto la fortuna di militare nell'avanguardia della musica contemporanea di area extra-colta e ho composto una sessantina di brani, le cui vicissitudini seguivo nelle varie parti del mondo, viaggiando anche e spesso con mezzi di fortuna, ancora da studente, per interpretare i miei pezzi nei festival e per presentarli nelle università. Dal 2018, entrando di ruolo in Conservatorio, ho preso la decisione di smettere di comporre musica per dedicarmi "a tempo pieno" alla scrittura di romanzi gialli, thriller e noir, attività che sino a quel momento avevo praticato in modo piuttosto discontinuo e amatoriale, facendo la "gavetta" con i piccoli editori. Di qui nasce la mia avventura nel Giallo Mondadori prima e poi in Mursia, con la Collana Giungla Gialla. La mia esperienza nell'artigianato della composizione musicale contemporanea mi supporta nella gestione della forma narrativa: si tratta della stessa attività, solamente ora compongo usando le parole, invece di comporre (con) i suoni.

· La trama del romanzo com'è nata?

Il nucleo ideativo alla base de L'origine del male è emerso durante il periodo del lockdown Covid. Nasce per così dire "in diretta", in parallelo al tempo della narrazione, l'8 aprile del 2020. Due sono state le spinte principali: raccontare il periodo della pandemia in un'opera di finzione narrativa, in modo non pesante, intrattenendo il lettore ma anche nel rispetto della gravità di ciò che stava accadendo; raccontare il tentativo (continuo e pervasivo) d'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico della mia regione, la Liguria – un'infiltrazione, che ha le sue radici nel passato, nel secondo dopoguerra, con le leggi sul confino, che erano finalizzate a sradicare la mafia dalla sua terra d'origine e hanno avuto come risultato quello di radicarla in altri territori, come ad esempio quello ligure. La mafia è un cancro, è un'erba cattiva infestante che attecchisce su qualsiasi terreno. Non si può pensare di spostarla per indebolirla, perché mette nuove e più solide radici: bisogna cancellarla con il fuoco, fargli terra bruciata attorno con la forza del senso civico, il coraggio di denunciare e la rettitudine morale delle persone. Partendo da questi due nuclei ideativi ho composto la doppia indagine de L'origine del male, assecondando le mie due passioni, quella per il giallo classico, gli enigmi gialli del mystery, e la naturale predisposizione (da lettore prima che da scrittore, le due cose sono consequenziali) per il thriller. Nei due casi il metronomo è molto differente, il giallo classico procede più lentamente, è un "diesel" (l'indagine attorno alla morte sospetta di Roberto Ivaldi) mentre il thriller lavora su scansioni più strette (la quarta parte del romanzo).

· Avevi già in mente come sarebbe andato avanti quando hai scritto LA MEMORIA DEL MALE?

Si tratta di due romanzi autosufficienti, autoconclusivi, separati da 6 mesi circa di tempo narrativo, anche se i personaggi sono in gran parte gli stessi e nel secondo ci sono chiaramente dei rimandi al precedente, come anche ad altri miei libri, come L'immagine divisa e La luna delle fragole. Quest'ultimo, in particolare, auspico che veda di nuovo la luce il prossimo anno all'interno della collana Giungla Gialla, con un nuovo titolo: L'epatologo. Si tratta di un thriller puro, come già era Follia a due, questo ambientato tra Roma e Nemi, e racconta al caccia al serial killer di Roma, soprannominato appunto L'epatologo dai media. Ci stiamo lavorando. Comunque, per rispondere alla tua domanda: no, non avevo idea di cosa sarebbe accaduto dopo La memoria del male, mentre scrivevo quel libro. È nato tutto durante il lockdown, osservando ciò che accadeva attorno a me e nel mondo.

· Personaggi: Damiano Danti, Silvia Cospito, Roberto Ivaldi, Rossella, Michele Carraro, Viviana Tomasini, Andrea Bonora, presentaci loro e se vuoi anche altri.

Damiano Danti è presente in molti dei miei romanzi e racconti, a partire da L'immagine divisa, è un po' il mio "Hercule Poirot" e una sorta di mio alter ego letterario. Abbiamo in comune gli studi di psicologia clinica, poi lui ha scelto la carriera forense, con la specializzazione sulle condotte devianti e al contempo quella del terapeuta, mentre io ho "deviato" verso quella del musicista, compositore. Entrambi siamo "foresti" trapiantati in Liguria, lui da Torino, io dalla bassa padana, di cui sono originario, le terre sull'argine del Po, tra Pavia e Piacenza, pur avendo vissuto anche a Milano, Sesto San Giovanni, Monza. Last but not least, io e Damiano condividiamo la stessa casa a Finale Ligure, proprio vicino all'ex area Piaggio, di cui parlo nel libro (nel romanzo la chiamo ex E.C.H.O. poiché già ne L'immagine divisa l'avevo identificata in quel modo, immaginandovi all'interno un centro di ricerca sui componenti elettronici), il terreno edificabile che fa gola alla nuova mafia. Silvia Cospito è la sua compagna, un magistrato: una giovane donna forte e determinata, profondamente razionale ma anche emotiva e capace di scelte radicali, con un passato difficile di bambina rimasta orfana dopo il terremoto del 1998 di Annifo e Colfiorito, che ha distrutto la sua casa a Fabriano, la cartiera della sua famiglia e ucciso i suoi genitori, costringendola a essere ospitata da una parente a Borghetto S. Spirito, periodo che Silvia ha vissuto come una lunga prigionia, dalla quale si è liberata pagando un prezzo molto alto, come racconto nel romanzo. Roberto Ivaldi è un ex ferroviere, dipendente dello stato, che oggi si dedica alla coltivazione delle rose a Feglino. Nel suo passato si cela un segreto terribile, che gli costerà caro. Michele Carraro è un altro dei miei personaggi ricorrenti, ex commissario della Mobile già co-protagonista de La memoria del male, un uomo dal carattere complesso e anche contraddittorio, un "sopravvissuto" (in tutti i sensi, visto quello che rischia ne La memoria del male) che forse, dopo tante vicissitudini e tanti errori, è finalmente approdato a una stagione di pace interiore, senza perdere la capacità innata di comprendere la natura umana che ha accompagnato la sua carriera quarantennale in Polizia. Viviana Tomasini è un'amica di Silvia, figlia di un importante magistrato, che ancora una volta, come già ne L'immagine divisa, accorre in suo aiuto, e non ha paura di infrangere o aggirare le regole per fare ciò che sente essere giusto. È un'altra personalità femminile complessa, imperscrutabile, apparentemente molto pragmatica ai limiti del cinismo ma le cui scelte rivelano sotto una luce differente. Andrea Bonora è un giovane poliziotto dotato di una forza morale ferrea, che deve fronteggiare una situazione personale complicata, essendo portatore di un disturbo sinestesico: la sua corteccia cerebrale associa automaticamente i suoni dell'ambiente e le voci delle persone ai colori. Andrea ha imparato negli anni a sfruttare questo disturbo mettendolo al servizio del suo lavoro di poliziotto.

· Nel romanzo ci sono tanti dettagli, sei andato a fondo sia nelle spiegazioni della parte investigativa che per quanto riguarda i medicinali, quanta ricerca hai dovuto affrontare e quanti cambiamenti per ottenere il risultato raggiunto?

Il lavoro preparatorio di ricerca e documentazione, come sempre accade per i miei libri, è stato più lungo della stesura vera e propria del romanzo. Parlo della prima stesura, che mi ha preso all'incirca 6 mesi. Poi il libro ha beneficiato di più interventi di editing, ai quali ho lavorato assieme a Lidia Sirianni, la mia agente ed editor, e a Fabrizio Carcano, il mio direttore di collana e in questo caso anche editor. Nella costruzione dei modus operandi posso mettere in pratica ciò che ho appreso nei miei studi di Psicologia clinica di tanti anni fa all'Università Cattolica di Milano; al tempo, il piano studi includeva 12 esami in comune con Medicina, prima della parte specialistica legata al setting analitico e terapeutico. Pur avendo intrapreso una strada differente, quella del musicista, mi piace talvolta immaginare cosa sarebbe accaduto se avessi proseguito la carriera clinica. Chissà!

· C'è un personaggio fra tutti che ti è rimasto più nel cuore? Quale e perché

Forse il personaggio di Silvia Cospito, perché nelle mie intenzioni assomiglia alla Silvia del mondo reale, cui mi sono ispirato per tratteggiare il personaggio e che lavora come architetto in provincia a Savona. Tra il personaggio e la sua ispiratrice ci sono molti tratti condivisi, come ad esempio la determinazione e la forza di carattere, una visione lucida e longitudinale della realtà e la capacità di far fronte alle situazioni più difficili scegliendo la strada giusta. Vi sono più legato probabilmente perché è il personaggio che resta più misterioso, per me, quello che comprendo di meno, una sfinge che m'interroga come interroga anche Damiano. Rappresenta, per me, infatti, la complessità affascinante e spesso impermeabile della natura femminile.

· Altri progetti? Ogni volta che te l'ho chiesto poi ci siamo risentiti per una nuova intervista. Io ho letto il romanzo e qualcosa so ma vuoi svelarci qualcosa in più?

Come accennavo più su, l'idea sarebbe di offrire una nuova vita editoriale al mio thriller romano, che s'intitolerà L'epatologo, sempre all'interno della collana Giungla Gialla. Ci lavoreremo io e Fabrizio Carcano dopo l'estate, nell'ottica di uscire in primavera. Nel frattempo ho quasi terminato la seconda stesura di un noir di ambientazione milanese, e sto lavorando su un prosieguo della saga di Damiano Danti ambientato a metà tra la riviera ligure e Torino, includendo quindi anche alcuni personaggi di Follia a due.

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