4 chiacchiere con Maria Elisa Gualandris

13.10.2023

· Chi è Maria Elisa Gualandris?

Sono una giornalista e vivo sul lago Maggiore, a Verbania. Ho studiato filosofia, lavoro per una radio e una tv locali e collaboro con alcuni giornali. Mi occupo di cronaca nera e non solo. Ho anche un blog, ilibridimeg, e conduco una rubrica radiofonica e una televisiva dedicate ai libri.

· Com'è nato l'amore per la scrittura e perché hai iniziato a scrivere?

È nato tutto dalla lettura, la mia più grande passione. Ho iniziato a scrivere per provare a inventare anche io quelle storie in cui mi amo perdermi.

· Desideravi fare la scrittrice sin da bambina?

Da piccola sognavo di diventare archeologa, ma già alle elementari ho scritto i primi racconti, il primo era ambientato nell'antico Egitto.

· Benny anzi Benedetta Allegri è già al terzo volume ma parlaci di lei, presentala per chi non la conosce, com'è nata e soprattutto dicci chi è.

Benedetta Allegri è una giornalista di provincia, proprio come me. È molto curiosa e coraggiosa e cerca sempre la verità. Non ha paura di mettersi nei guai per dare giustizia alle vittime di crimini irrisolti, perché in effetti è molto portata per i cold case, le persone dimenticate, le ingiustizie sepolte. È anche un po' pasticciona, sognatrice e ha una buona dose di auto ironia che la aiuta spesso. La vita molte volte la fa cadere, ma Benny si rialza sempre, più forte di prima.

· Degli altri personaggi chi è nato prima e perché? Sei legata in particolare a uno di loro? Perché?

Il primo personaggio che è nato dopo Benny è Francesco, il suo migliore amico, impresario funebre. Sono molto affezionata a Francesco perché è una persona buona e sensibile, un amico sincero. E poi non posso non amare il commissario Giuliani, l'uomo che fa perdere la testa a Benedetta, affascinante e sbruffone. E che rappresenta il suo miglior partner in crime nella risoluzione dei casi.

· Le storie che racconti in questi tre romanzi come sono nate? Hanno avuto una evoluzione nel corso della scrittura o hai seguito l'idea iniziale?

La prima è nata quasi per caso, perché era il mio primo romanzo e non c'era nulla di pianificato. Durante una passeggiata sul lungolago, guardando una delle splendide ville storiche, mi sono chiesta se in qualche vecchia cantina potesse nascondersi uno scheletro. E da lì è nato "Nelle sue ossa". Poi ho cercato di evolvermi, sia nella scrittura che nei personaggi, facendoli crescere. Spero di esserci riuscita.

· Se tu potessi trasformarti in un personaggio di un libro quale incarneresti?

Il bello della lettura è che si può essere ogni volta la (o il) protagonista di un libro diverso. Vorrei essere Jo March di Piccole Donne, ma anche Atreyu de La Storia Infinita, Jayne Eyre, fino a Lisbeth Salander della trilogia Millennium.

· Progetti futuri? Stai già lavorando a qualcosa?

Sì, a una nuova serie con una nuova protagonista, ma è presto per parlarne.

· Quale parte del tuo processo di scrittura è la più difficile?

La costruzione della trama, il lavoro preparatorio perché tutto torni e non ci siano "buchi" nel sistema. Poi la parte della scrittura è quella più facile e più emozionante.

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