Carnaio 8844 di Paolo Fizzarotti

10.01.2024

Un treno di pendolari, in Liguria, tra Sestri Levante e Genova Voltri. Un treno affollato, dove tutti si conoscono e contemporaneamente sono perfetti sconosciuti. Storie che si intrecciano, o che procedono parallele senza incontrarsi mai: come i binari. Tutto avviene sul regionale, che diventa un mondo parallelo: un microcosmo autonomo, che attraversa la realtà esterna come se fosse impermeabile. Poi una serie di delitti, inspiegabili, che sembrano scollegati fra loro. Ci sono un poliziotto, la sua ragazza; un telepate che naviga nei pensieri dei suoi compagni di viaggio; due pendolari cinici e disincantati, che tengono la conta dei morti; uno stalker e la sua vittima; un controllore che traghetta ogni giorno il suo carico di umanità dolente. Su tutto, una domanda: chi sarà il prossimo? 

Quello che mi ha incuriosita subito di questo libro è che si svolge per intero durante i viaggi di un gruppo di pendolari. Il killer è spietato, uccide con ferocia, ha forza, e lascia una firma particolare: asporta in modo preciso e chirurgico i genitali della vittima, uomo o donna, dopo la morte. La vittima viene scelta tra quelle persone che ogni mattina salgono sul treno per andare a lavoro. Sono sempre le stesse persone e tra loro, anche solo di vista, si conoscono tutti.

Il treno è pieno ogni mattina e l'autore presenta i personaggi creati in modo dettagliato. Conosciamo il poliziotto incaricato delle indagini, la sua ragazza, due pendolari cinici e amici da una vita, uno stalker e la sua vittima e un telepate. Seguiamo le indagini da due punti di vista, uno è quello del poliziotto e l'altro è dei due amici che si confrontano e leggono le notizie sul giornale. La visione degli eventi però, in qualche occasione cambia prospettiva e passiamo dietro gli occhi del killer. Questo metodo ha reso la lettura piena di suspance, coinvolgente e molto scorrevole fino a far vestire i panni dell' assassino e sentire le sue paure e le sue convinzioni. Mi ha dato la sensazione di prendere quel treno e aspettare di origliare le notizie, mi ha trasmesso la paura dei pendolari nell' entrare nel solito vagone, recarsi al "proprio" posto e guardarsi intorno per sapere chi manca, quale vittima è stata scelta dal killer e chissà perché.. Il treno sembra un piccolo paesino dove le notizie volano veloci, tutti sanno ma nessuno si esprime apertamente. Paolo è riuscito a creare una storia gialla, originale che entra nelle paure della gente perché nessuno in quel treno sa più di chi fidarsi e queste sensazioni vengono trasmesse al lettore. Il telepate dona un punto di vista interessante tinteggiando le pagine di noir. È un personaggio perfetto per entrare nell' animo di ogni passeggero. Li osserva e tenendo il cuore aperto si accorge di molte più cose. Spesso le persone  vogliono celare alla vista sensazioni, delusioni o felicità ma un osservatore attento riesce a cogliere anche quello che viene tenuto più nascosto.
La scrittura è scorrevole e ricca e i capitoli brevi facilitano ulteriormente la lettura aumentando la voglia di proseguire. 


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