Grazie al blog 'La strada del giallo', grazie dell'opportunità che mi ha concesso di farmi conoscere.

1. Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Ormai è passato tanto tempo dall'inizio, ma ripensando a quel momento mi ricordo la necessità di mettere per iscritto ciò che mi frullava in testa. Le storie. A spingermi è stato proprio il bisogno di uscire da un circuito di ordinarietà. Immergermi in qualcosa di diverso che sentivo di dover fare.

1. Che tipo di scrittore sei? Organizzi il lavoro prima di metterti a scrivere o segui l'ispirazione? Parlaci di come procedi durante la stesura di un romanzo.

Prima, quando cominciai a scrivere, partivo senza schematizzare troppo, ma con il tempo mi sono reso conto che per il genere di cui scrivo, il thriller, è pressoché impossibile. Quindi ho iniziato a costruire prima su carta partendo da un'idea di massima. In tutta sincerità, non sono ancora riuscito a ottenere un diagramma che sia in grado di sviscerare un intreccio depurandolo da ogni intoppo. Ma ci sto lavorando.

1. Cos'hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo romanzo? Com'è stato vederlo sugli scaffali delle librerie o scoprire che qualcuno lo stava leggendo?

Una gioia forte, potente. Ho quasi pianto. Lo so, sono un romantico. Le librerie. Le librerie sono un tassello importante di cui – ahimè ‒ non ho ancora goduto appieno. Apprendere che qualcuno aveva scelto il mio romanzo in mezzo ad altri mi ha emozionato molto. Conferisce un valore al lavoro svolto. Perché in minima parte si scrive per sé stessi, lo si fa principalmente per venire letti. Almeno per me.

1. Prima di essere uno scrittore, sei un lettore appassionato? Qual è stato il tuo primo libro? Qual è il tuo autore preferito? Qual è il tuo genere preferito?

Mi difendo discretamente. Tra impegni, lavoro, il tempo è quello che è ma non disdegno mai la compagnia di un buon libro, quando ne ho la possibilità. Di sicuro, il mio primo libro letto risale ai tempi della scuola (allora non ero un buon lettore). Credo si trattasse di 'Carrie', S. King. Con gli anni ne sono seguiti tanti altri, tanti bei viaggi. Non ho un autore preferito, mi è arduo sceglierne uno. In cima agli apprezzamenti, questo lo posso dire, ci sono sicuramente Michael Connelly, Steven King, Donato Carrisi, Antonio Lanzetta. Ma la lista potrebbe allungarsi senza sforzo. Il mio genere preferito è il thriller, ma apprezzo molto anche l'horror e il giallo.

1. Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura? Hai un posto dove preferisci scrivere? Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?

Sono uno autore senza riti da rivelare. Il mio luogo è il silenzio e quattro mura che lo permettano. Arrivando alla terza domanda, già evasa implicitamente, non uso una colonna sonora dentro la quale immergermi durante la scrittura. In realtà, non ho mai provato a scrivere accompagnato dalla musica, una in particolare o tante in particolare. Forse perché il mio elemento, quello in cui mi trovo a mio agio anche nella vita fuori dalla narrazione, è senza dubbio il silenzio. La quiete.

1. A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?

'Destino crudele: storia di un giovane'. La mia parentesi fuori dal thriller. Il mio romanzo di formazione. Il mio primo romanzo. Perché è appunto la prima storia che ho scritto ad aver visto la luce e perché in qualche modo, narrando di altro, in parte parla della mia intimità, forse anche dei miei turbamenti. È passato così tanto tempo da allora. Era il 2

1. Tre curiosità su di te come scrittore. Raccontaci

Non mi viene in mente nulla che può definirsi così. Sono abbastanza tradizionalista. Quando mi metto davanti al pc con in testa una nuova storia da scrivere, non inserisco oggetti in strane posizioni o eseguo strani rituali prima di iniziare. Mi metto comodo e mi concentro, io con di fronte il pc. Non controllo il testo seguendo una qualche particolare prassi. Ecco, se può valere come curiosità, salvo più volte per paura di perdere – non si sa come, poi – qualche pezzo lungo la strada. E metto il file da più parti, ma penso che questo riguardi un po' tutti gli scrittori. È una semplice cautela.

Un saluto a tutti i membri del gruppo, allo staff.

Massimiliano Bellezza

Trama

Un passato doloroso Un serial killer che non sbaglia mai... Una trama da brivido La vita di Mark Porter è segnata fin dall'infanzia. Costretto ai soprusi del padre alcolizzato, cresce in un ambiente violento e diventa ben presto un ragazzo solitario e rabbioso. Il suo tormento più grande è vedere la felicità negli occhi altrui. Il labile equilibrio, che a fatica si è costruito, crolla quando dei bulli gli sfigurano il volto col fuoco. La crepa oscura del suo animo dannato diventa una voragine che a malapena riesce a contenere dispiaceri, tristezza e odio per il genere umano. Da vittima a carnefice, tra incubi, bugie e deliri, la vendetta di Mark si abbatterà su giovani innocenti senza pietà. Perché tutti, dal primo all'ultimo, dovranno pagare per la sua sofferenza. Dall'autore di "Quando cala il buio" Un romanzo ad alta tensione

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Trama

Maria Gideon è andata avanti, nonostante le sue notti siano popolate dagli incubi del passato. Non ha mai dimenticato i suoi amici barbaramente assassinati dal mostro di Maywood. I ricordi sono come la lama di un coltello che affonda nel suo cuore. Lei, unica sopravvissuta a quel massacro di anni prima, diventata agente della Omicidi, è determinata a scoprire chi è l'emulatore che calca le orme dell'uomo che ha tentato di ucciderla ma non sa che il pericolo è a soli pochi passi e che ogni persona che le sta vicino rischia la vita. Il terrore è nascosto nel silenzio o, forse, nel volto di un amico... Avvincente, sorprendente, mozzafiato Dall'autore di "Quando cala il buio" e "Anima dannata"

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Trama

Salem, Oregon settentrionale. Alle inquietanti sparizioni di bambini e adolescenti segue la scoperta di una vera e propria casa degli orrori, all'interno della quale si trovano i corpi delle piccole vittime. Altrove, un uomo si sta preparando a lasciare il suo appartamento. Si fa chiamare Ray Smith. Le sue mani sono sporche di sangue e una donna dai lunghi capelli neri è riversa sul pavimento. Allo specchio, il volto dell'assassino è deturpato: sulla sua pelle, l'uomo reca i segni di qualcosa che accadde quando era soltanto un bambino, e che l'ha cambiato per sempre. Una settimana dopo, cinque ragazzi sono immobili dinanzi al cancello di una scuola abbandonata. Sono cinque, giovani e forti. Ne rimarrà solo uno.

Ray Smith non è il nome di un personaggio. Ray Smith è il nome del vostro prossimo incubo.

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