Faccia a Faccia con Milka Gozzer

06.06.2023

· Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Ero una bimba timida. Scrivere mi riusciva più facile che parlare.

· Che tipo di scrittore sei? Organizzi il lavoro prima di metterti a scrivere o segui l'ispirazione? Parlaci di come procedi durante la stesura di un romanzo.

Sì, organizzo la struttura in modo piuttosto preciso: trama e sotto trame le ho in testa dall'inizio come l'incipit e il finale: possono cambiare, ma di poco. Invece ciò che accade nel mezzo della storia spesso si evolve, si capovolge, si accorcia o si allunga durante la scrittura, a seconda dell'ispirazione. Mi piace documentarmi (è il destino di avere un passato da giornalista di cronaca) e sono molto pignola, non mi accontento della superficie, mi piace scavare. Quando racconti una storia non è importante che sia veramente accaduta. Ma è fondamentale che sia verosimile.

· Cos'hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo romanzo? Com'è stato vederlo sugli scaffali delle librerie o scoprire che qualcuno lo stava leggendo?

Ma io sono sempre commossa quando qualcuno mi dice che ha letto un mio libro. Oggi come la prima volta, la sensazione è sempre la stessa.

· Prima di essere uno scrittore, sei un lettore appassionato? Qual è stato il tuo primo libro? Qual è il tuo autore preferito? Qual è il tuo genere preferito?

Il mio primo direttore di giornale si chiamava Piero Agostini. Era un giornalista illuminato, a noi giovani cronisti raccomandava sempre: Ragazzi, leggete libri se volete imparare a scrivere. I libri sono stati l'incontro fortunato della mia infanzia. Mio padre aveva comprato una casetta da un bibliotecario milanese il quale con i muri ha lasciato una cantina piena zeppa di volumi. E lì mi sono persa… E non ho più smesso di leggere. Il primo libro è stato un romanzo di avventura: L'isola del tesoro, ma, sui nove anni, ricordo di aver passato una notte a leggere un libro di Moravia, che poi non ho più voluto leggere – una volta leggevo i libri fino alla fine, anche quando non mi piacevano. Adesso sono un po' più selettiva e capisco dalle prime righe se un romanzo non mi piacerà.

Avere un autore preferito è impossibile per me! Diciamo che nel corso degli anni ho avuto dei maestri, fra questi ne cito due: Jane Austen e Jose Saramago, ma nella mia biblioteca, gli autori di cui ho letto tutti i libri sono davvero tanti: Fante, Bukowsky, Irvine Welsh, Joseph Roth, Fred Vargas, Manuel Vasquez Montalban… e tanti altri. Mi piacciono tutti i generi, non ho pregiudizi.

· Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura? Hai un posto dove preferisci scrivere? Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?

Ho la fortuna di vivere prevalentemente in un territorio che è una specie di paradiso terrestre. E abito pure in una casa in mezzo al bosco. Mi piace il silenzio e la pace per scrivere (e mi sa che non sono la sola…)

· A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?

Direi il primo… figlio, "Le radici del muschio". Credo che un romanziere deponga nel suo primo romanzo i semi dello scrittore che diventerà in seguito: il primo romanzo è come imparare a camminare, a viaggiare, ad amare, a scrivere.

· Tre curiosità su di te come scrittore. Raccontaci

Mi piace definirmi romanziera. Non amo le gabbie di genere nella scrittura, mi piacciono le sfide e cerco ogni volta di cambiare, di mescolare i generi nei miei lavori. Sono appassionata di ciclismo, mentre pedalo con il vento in faccia, mi vengono le idee migliori, per non lasciarmele scappare le registro subito. 

Le domande dei lettori

1. C'è qualche autore di gialli a cui in qualche modo t'ispiri o che comunque prediligi?

George Simenon e Andrea Camilleri: un belga e un siciliano, io vivo in Trentino, in mezzo.

2.  Non ho ancora letto i tuoi romanzi, mi dici qualcosa a proposito?

La serie dei Delitti di Capriata è ambientata in un piccolo paese di montagna, in Trentino. Il protagonista è un barista che ha una pecora chiamata Viola come animale domestico. Delitti e misfatti ruotano attorno a questo luogo con un maresciallo dei Carabinieri detto Sergente Garcia, una giornalista e un pastore. Oltre alla serie ho scritto Il gatto di Depero (un giallo storico) e una raccolta di racconti di viaggio. 

3. Perché Fango rosso?

Il corpo di una donna viene trovato immerso in una vasca per la preparazione dei fanghi termali. 

4. In quale genere rientra il tuo romanzo: giallo-noir-poliziesco?

I Delitti di Capriata rientrano nella categoria dei gialli classici.

5. Come ti "prepari" prima di scrivere di delitti?

Mi documento sempre prima di scrivere un romanzo: credo dipenda dal fatto che ho lavorato per anni come giornalista d'inchiesta e di cronaca.

6. Parlaci delle tue ambientazioni montane

Io vivo in montagna, nel bosco. Amo i miei luoghi e almeno una volta a settimana mi inoltro lungo qualche sentiero per camminare. Per quanto riguarda le descrizioni del paesaggio i Delitti di Capriata hanno una ambientazione geografica precisa: catena del Lagorai, Valsugana e Valle dei Mocheni. 

7. Mi piacerebbe sapere anche chi o cosa ti ha ispirato la creazione dei tuoi personaggi.

Un giorno durante un'escursione in montagna ho incontrato un tizio che mi ha raccontato una strana storia. Mi ha detto che aveva una pecora a cui si era affezionato. Poi un giorno è scomparsa. La storia mi è parsa un buon pretesto per imbastire un romanzo. Poi è diventata una serie.

8. Cosa sono per te i colori?

 Punti di vista diversi.

9. Se tu fossi un mezzo di trasporto, quale saresti e perché

Beh, mi sembra ovvio: bicicletta. Ho girato tutto il mondo in bici. È un mezzo che offre grandi opportunità: fai sport, viaggi lento, scopri cose sorprendenti. I miei racconti reportage su una parte di questi viaggi in Asia, Africa e America sono nella raccolta Racconti di viaggio Racconti di vita. 

10. In che modo prepari la trama?

L'idea è sempre un'intuizione fulminea. Poi la costruzione della trama/struttura è un progetto edilizio: fondamenta, scatola, tetto, rifiniture: molti dettagli si profilano in corso d'opera. 

11. Per non fare torto agli italiani, tra gli autori stranieri di gialli, chi ami di più?

George Simenon, Fred Vargas e Alicia Giménez Bartlett.

12.  No, la pecora no

Alla vigilia dell'uscita del primo volume, Torna a casa, Viola!, mi chiedevo: davvero può funzionare una serie con una pecora (del Camerun) tra i personaggi? Il successo che stanno ottenendo questi romanzi è ora la risposta migliore, più bella che possa avere mai sperato. E del resto, I delitti di Capriata sono ambientati in Trentino, nella catena del Lagorai, in luoghi di montagna piuttosto popolati di animali selvatici e domestici. In un ambiente cittadino sarebbe stato assai strano vedere una pecora circolare, ma dalle mie parti, credimi, è piuttosto comune. 


Trama:

Nei boschi di Capriata c'è qualcuno che si diverte a sparare. Per gioco? Per cacciare una preda? Difficile capirlo. Così, mentre il paese si prepara ad accogliere i turisti amanti della neve, quegli spari nel bosco diventano il sinistro presagio di una tragedia annunciata. Lorenzo Bastian, giovane fisioterapista, viene trovato sul pavimento della palestra della casa di riposo "Santa Paolina" colpito da una fucilata in pieno petto. Non è stato un incidente. In giro circola un assassino, e il Sergente Garcia non vuole lasciarselo sfuggire. Ma il caso è molto complicato, di difficile interpretazione, senza un apparente motivo plausibile: chi poteva volere la morte di un ragazzo empatico come Lorenzo? Perché ucciderlo proprio in una casa di riposo? E gli spari nel bosco? Continuano finché a pagarne il prezzo sarà anche la dolcissima Viola, la celebre pecora del Camerun adorata dal suo padrone. Stefano è invasato, vuole trovare il colpevole. Nel suo bar, intanto, la vita si anima tra un articolo di giornale e un bicchiere di vino. Gli astanti, capeggiati da Mario, sono sempre pronti a esprimere un'opinione. Su un punto l'accordo è unanime: a Capriata c'è qualcosa che non quadra. Alla fine si troverà la soluzione, ma sarà amara e lascerà tutti a bocca aperta.

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Trama:

Nel pieno della stagione turistica, la pace di Capriata è scossa dal ritrovamento del corpo di una donna nei sotterranei del palazzo delle terme. Il cadavere riaffiora una mattina d'estate: immerso in una vasca dove viene prodotto il fango per le terapie termali.
Una morte che fin dall'inizio delle indagini appare inspiegabile, ma che presto si rivelerà scomoda per molta gente. Con quel corpo emerge infatti un passato che il Sergente Garcia vorrebbe a tutti i costi dimenticare. Stefano sarà al suo fianco in questa doppia indagine in cui ci mette lo zampino anche la sgangherata combriccola di frequentatori del suo bar.
E Viola? La preziosa pecora del Camerun stavolta è inviata sull'alpe, partecipe del destino crudele capitato a un povero agnellino: un altro giallo da sbrogliare per riportare la tranquillità nella piccola comunità montana.
Ma non sarà facile!

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Trama:

Non c'è pace a Capriata!
Una giovane studentessa viene trovata morta nei boschi: si tratta di Rosa Paladino.
Mentre le voci sul terribile delitto, all'apparenza inspiegabile, si rincorrono tra gli habitué del bar di Stefano e le notizie sui giornali, non sarà facile per il nostro barista e il suo storico amico carabiniere, il Sergente Garcia, scoprire come sono davvero andate le cose.
Insieme alle indagini tornano anche le montagne e i boschi trentini, a fare da cornice alle storie dei personaggi che abbiamo imparato ad amare: immancabilmente ingarbugliate e caotiche, ma vive più che mai.
Senza dimenticare l'adorabile Viola, la pecora del Camerun adottata da Stefano, ormai parte integrante della grande famiglia di Capriata.

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Trama:

Un tranquillo paesino di montagna, un bar che si affaccia sulla valle e un barista, Stefano, che ha come animale domestico una bella pecora di nome Viola. Cosa mai potrà accadere per incrinare questa pace idilliaca?
Accade che un giorno Viola scompare, e Stefano non si darà pace fino a quando non l'avrà riportata a casa: è convinto che qualcuno gliel'abbia rubata. Ma le sue ricerche sono destinate a intrecciarsi con gli inauditi e tragici avvenimenti che sconvolgono il ridente centro di Capriata: il tassista del luogo, Bruno Corni, viene barbaramente ucciso nel bosco una notte di giugno. E Stefano finirà con il ritrovarsi addirittura sospettato di quell'omicidio.
Capriata però non è solo Stefano e la sua pecora, o un delitto da risolvere: è un universo fatto di tanti personaggi, ognuno con le proprie peculiarità, le cui esistenze si amalgamano l'una con l'altra a dipingere, insieme agli splendidi scenari delle cime trentine, parte viva del racconto, lo sfondo sul quale si rincorrono le ricerche senza sosta del nostro barista e le indagini dei carabinieri.
Chi ha ucciso Bruno Corni?
E la povera Viola che fine ha fatto?

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