Faccia a Faccia con Silvia Alonso

13.06.2023

1. Come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Sin da bambina inventavo favole e poesie. Mi veniva naturale! Poi crescendo, capita che ci si allontani dai nostri talenti per seguire la strada delle convenzioni.

Dopo la nascita di mio figlio si è riaperta in me quella porta che avevo tenuto socchiusa negli anni, perché credere nei propri sogni è difficile, meglio rimandare l'appuntamento col destino. Poi un giorno, al bar, mi sono messa a immaginare con un'amica la possibile trama del mio primo romanzo, e voilà. Era evidente che tutto usciva naturale, come se lo avessi fatto da sempre: il mio sogno era davanti ai miei occhi, tangibile e realizzabile. Non restava che crederci.

Siccome il primo parto, quello di un figlio, l'avevo già superato, eccomi allora concepire un nuovo figlio ideale: il mio primo romanzo «I love mammy in Montecarlo - come sopravvivere a una vita glitter».

Con gli anni poi, ho capito che la mia ispirazione virava sempre più verso il thriller.

2. Che tipo di scrittore sei? Organizzi il lavoro prima di metterti a scrivere o segui l'ispirazione? Parlaci di come procedi durante la stesura di un romanzo.

L'ispirazione prima di tutto. Un'idea mi colpisce innanzitutto a livello vibratorio: sento in me un entusiasmo che è come un'autentica vocazione, e da lì parto a immaginare i personaggi e la trama.

Inizio con un racconto che fa da «trailer» all'idea portante, come una prima bozza dell'intero quadro che mi regali il sapore generale, per vedere il ritmo e lo stile. Da lì strutturo la trama come un piccolo progetto lasciando però spazio a nuove ispirazioni.

La verità è che le idee, infatti, mi vengono proprio mentre scrivo, quindi la scommessa è trovare il giusto equilibrio tra ispirazione artistica e la sua realizzazione concreta in un progetto strutturato.

3. Cos'hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo romanzo? Com'è stato vederlo sugli scaffali delle librerie o scoprire che qualcuno lo stava leggendo?

Pura emozione. Sembrava una specie di magia, come il coniglio uscito dal cappello del prestigiatore, solo che dietro c'era un lavoro di mesi.

4. Prima di essere uno scrittore, sei un lettore appassionato? Qual è stato il tuo primo libro? Qual è il tuo autore preferito? Qual è il tuo genere preferito?

Ho sempre letto tanto e di tutto, perché sono curiosa e ho sete di conoscere. Lo diceva Baudelaire «siate ubriachi di vita», lo ha ripetuto Steve Jobs «be foolish».

Questa follia è per me la lettura a 360 gradi.

Nell'elenco infinito dei miei autori preferiti in ordine sparso ci sono: Paulo Cohelo, Isabel Allende, Amelie Nothomb, Giorgio Scerbanenco, Giorgio Faletti, Italo Calvino, Andrea Camilleri, Margaret Mazzantini, Elena Ferrante, Alessandro Baricco, Stefano Benni, Umberto Eco, Dan Brawn, Saramago, Dostojeski, e tutti i classici.

Molti autori subiscono la moda dei tempi, ma ci sono libri che sono «per sempre».

5. Hai qualche rito particolare che segui prima e durante la scrittura? Hai un posto dove preferisci scrivere? Le tue sessioni di scrittura hanno una colonna sonora oppure hai bisogno di assoluto silenzio per concentrarti?

Scrivere sul treno sarebbe l'optimus! Perché i binari, il ritmo cadenzato della locomotiva, il paesaggio che scorre come in film dal finestrino hanno un potere di canalizzazione incredibile.

Ma generalmente divido la scrittura in due fasi: l'ispirazione è da buttare giù ovunque, prendendo appunti dove e come mi trovo, spesso su tablet. Invece la fase rigorosa della costruzione di un romanzo deve essere fatta diligentemente a tavolino, scrivania laptop e musica rilassante.

6. A quale dei tuoi romanzi sei più legato e perché?

Mangia prega e ama, di Elisabeth Gilbert. Ero in un periodo molto difficile della mia vita e leggendolo non solo mi sono rincuorata, ma tutto si è magicamente risolto da solo!

7. Tre curiosità su di te come scrittore. Raccontaci

Scrivi, prega, danza. La mia ricetta di equilibrio.

Amo fare sport ed esprimermi col corpo per canalizzare poi meglio tutta la mia energia mentale. E poi la spiritualità è sicuramente fondamentale, soprattutto se devo scrivere un thriller, proprio per contrasto con le energie pesanti che devo evocare e rielaborare!  

Le domande dei lettori

1. Cosa ti attira di più nello scrivere un giallo?

Sicuramente l'adrenalina che vivo in prima persona nell'immaginare le storie che sento vive. 

Trama:

L'Angelo veste Sado è un cocktail micidiale, vi trovate vari ingredienti in grado di soddisfare il palato del lettore più esigente: il giallo, con i suoi intrighi, il morto, l'assassino, il poliziotto e l'investigatore esterno. Il BDSM, quello duro, crudo, fatto di dolore che muta in piacere. L'erotismo velato ma presente. La notte, il nero del buio che copre e rivela, che cela e protegge misteri che è meglio non conoscere. La Morte, pronta a spiegare le ali come un Angelo nero. Le Mistress, vere regine del piacere per chi cerca l'oltre. Il tutto agitato con sapienza da un'autrice colta, raffinata, ammaliante. Silvia Alonso vi avvolgerà nelle dotte spire di un serpente che vi porterà a girare le pagine con avidità, sperando di non sentire il sibilo di una frusta sulla vostra schiena. Fa male. Prima di donare piacere…

L'altare che si ergeva in mezzo all'immensa stanza era pronto. Le luci affusolate si espandevano maestose dai candelabri a gambo lungo, protesi come i rami di un albero. Gli spazi dilatati si alternavano tra gli oggetti inanimati e le loro sagome proiettate sui muri, rinchiudendo in una grande gabbia anche il tempo che, tra le loro braccia, sembrava restare sospeso. Le candele ardevano, disegnando strani giochi d'ombre. Era un rincorrersi vorticoso tra i contorni delle cose che si perdevano nel buio in una gara degli opposti, dove la notte strappava lembi di speranza al giorno. Il vuoto si mangiava la luce inghiottendola nel suo pozzo, e lei ogni volta riemergeva vittoriosa dal fondo riguadagnando terreno, tirando un breve respiro con le sue flebili fiammelle.

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Trama:

Dietro alle lusinghe di un fotografo dal taglio rarefatto e mistico si nasconde un serial killer che rinviene nell'Undicesima Musa, la Moda, la profanazione religiosa della nova era. Nei giochi del Casinò si rinviene una misteriosa applicazione delle antiche teorie pitagoriche e cabalistiche, utilizzate allo scopo di delinquere. La medianità e la telepatia, le nuove tecniche per parassitare i sogni, ma il sangue scorrerà a lavare le colpe. Un maniaco misogino trasforma la propria automobile in alcova del piacere, tra sesso, adrenalina, alchimia e allucinazione. Ma l'ultima corsa si trasformerà in vendetta. Una zingara di strada legge nei fondi del caffè la propria condanna: sarà proprio il grande amore a toglierle il soffio vitale. La leggenda delle streghe nere di Triora si mischia a quella delle dirimpettaie streghe bianche del borgo di Ellera, tra tradizione celtica e magia orientale che si fondono in terra ligure, amori, tradimenti e una strana maledizione. La storica leggenda di Vlad il vampiro viene rivisitata alla luce delle conoscenze di filosofia orientale, dove il simbolo del Gral, unitamente a quello del drago, rimandano ai codici segreti di un sapere alchemico ed esoterico. Nella Cattedrale gotica di Saint Daniel, alla vigilia del Natale, i misteriosi gargoyle, creati per esorcizzare i demoni, divengono protagonisti di un incubo a occhi aperti. Un'anziana donna ricorda i propri incubi legati alle atrocità di Auschwitz, che riaffiorano alla memoria come zombie della psiche soggettiva e collettiva. La vendetta contro i suoi carnefici si farà strada con uguale prepotenza, rendendola protagonista di una rivincita alla Tarantino. I misteri esoterici racchiusi nel capolavoro della Gioconda, e un inconfessabile amore segreto che viaggia nel tempo, sono il movente del famoso furto al museo del Louvre. Nella poesia di Baudelaire Le dormienti, messa all'indice e stornata da I Fiori del Male per il contenuto osceno ed esplicitamente omosessuale, si nasconde la radice di una strana dannazione che passerà in un misterioso quadro. La leggenda del Golem di Praga riaffiora con prepotenza negli anni in cui il capolavoro di Mary Shelley, Frankenstein, spopola nella letteratura gotica assieme al nuovo mito degli zombie. Qualcuno ne svelerà l'arcano evidenziando la differenza tra scienza e fede.

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