MILENA SUTTER verità e misteri sul delitto del biondino della spider rossa di Graziano Cetara

11.10.2023

Milena Sutter, verità e misteri sul delitto del biondino della spider rossa ricostruisce in modo definitivo, con testimonianze e documenti fino ad oggi inediti, i fatti che portarono alla morte della figlia tredicenne del re della cera per pavimenti, Arturo Sutter – industriale svizzero, genovese di adozione –, rapita all'uscita da scuola, strangolata e poi lasciata affondare in mare. Era il 6 maggio 1971.
Il libro racconta dei misteri che ancora restano dopo la morte di Lorenzo Bozano, passato alla storia come il "biondino della spider rossa", stroncato da un infarto a 76 anni mentre, in libertà vigilata, nuotava all'Isola d'Elba il 30 giugno 2021.
Il giornalista Graziano Cetara riannoda i fili della memoria, attraverso le pagine mai lette prima del diario di Milena e le parole, dopo cinquant'anni di silenzio, della madre Flora e del fratello Aldo.
Un volume che rievoca la tormentata biografia dell'assassino, le testimonianze e gli indizi che contribuirono alla sua condanna all'ergastolo, con foto inedite dal fascicolo d'inchiesta e istantanee in bianco e nero dei migliori fotografi di quegli anni, a comporre il quadro di una vicenda che scosse l'Italia intera che da allora non ha mai più dimenticato. 


In questo libro-inchiesta l'autore Graziano Cetara ripercorre i tragici momenti della scomparsa della giovane Milena Sutter. Attraverso testimonianze anche inedite ne ricostruisce l'inchiesta che ne seguì. Da una parte troviamo Milena Sutter, la ragazza di 13 anni rapita e uccisa a Genova il 6 maggio 1971. Dall'altra il suo assassino, Lorenzo Bozano, detto "il Lancio" o "il Biondino". Graziano Cetara ci presenta la figura di Milena attraverso le pagine del suo diario, da cui emerge una ragazza allegra, innamorata della vita, un fiore appena sbocciato che è stato tragicamente colto sul nascere. Lorenzo Bozano invece era un rampollo di una ricca famiglia, da cui era stato rinnegato per via del suo stile di vita da viveur. Viveva di espedienti, scroccando ad esempio pasti agli amici. L'unica sua impresa degna di nota fu la creazione della rivista "Il marcatalogo", dal cui ricavo riuscì a compare la spider rossa con cui rapì e uccise Milena. Cetara ricostruisce ora per ora, dettaglio per dettaglio, la pianificazione del rapimento, il rapimento stesso, il processo e gli ultimi anni di vita di Bozano. Bozano aveva panicato il rapimento con lucidità, ispirato dai recenti fatti di cronaca. In casa sua fu infatti trovato un biglietto con scritto: "affondare seppellire murare", ovvero le tre opzioni con cui aveva ipotizzato l'omicidio. L'obiettivo era chiedere riscatto in modo da poter mantenere un certo tenore di vita. L'ostaggio sarebbe stato subito ucciso, secondo il piano di Bozano questo avrebbe reso le cose più semplici. La vittima designata fu Milena Sutter, una ragazzina di 13 anni che frequentava una scuola svizzera. Bozano riuscì ad avvicinarla all'uscita da scuola con la sua spider rossa, la fece salire in macchina per poi portare ucciderla, gettarla in mare e telefonare alla famiglia per chiedere il riscatto. Nei diari di Milena non si parla mai di Lorenzo Bozano, ma testimoni affermano che, nei giorni precedenti al rapimento, la spider del "biondino" fu vista più volte vicino alla scuola di Milena. Bozano non era bello, ed anche piuttosto trasandato nell'abbigliamento, essendo rimasto senza soldi, ma aveva tuttavia un fascino tutto suo con cui riusciva ad avvicinare le ragazze. Probabilmente fu questo stesso fascino ad attirare l'attenzione di Milena. Il corpo di Milena fu ritrovato in mare 14 giorni dopo la sparizione. Fu facile individuare in Bozano il colpevole: l'indizio chiave fu la spider rossa, oltre a tanti tasselli che piano piano aiutarono a ricostruire il puzzle. L'opinione pubblica, che inizialmente si era divisa tra innocentisti e colpevolisti, una volta provata la colpevolezza di Bozano comincerà a dividersi tra chi è favorevole a reintrodurre la pena di morte e chi no. Cetara riporta in maniera precisa e puntuale le opinioni dei principali giornalisti e personaggi pubblici dell'epoca riguardo alla reintroduzione della pena di morte, tanto grande fu la risonanza che la scomparsa di Milena ebbe sulla comunità. Da questa inchiesta emerge una duplice figura di Bozano: da una parte un uomo freddo, lucido e calcolatore, dall'altra un uomo che entra in crisi non appena i suoi piani vanno a monte. Bozano, infatti, inizia a crollare psicologicamente non appena le indagini si riversano su di lui. Da una parte abbiamo di fronte a noi uno squilibrato con pulsioni sessuali sfrenate (è stato accusato anche di molestie sessuali su altre ragazze), dall'altra l'uomo che, condannato all'ergastolo, si rimette a studiare in carcere grazie ad un progetto per la rieducazione dei detenuti. In questa seconda vita, Bozano diventa un uomo studioso, collaborativo con i compagni, disponibile ed altruista. Chi lo ha conosciuto in questa fase della vita (direttori del carcere, insegnanti, psicologi ecc) lo ricordano come una persona educata e distinta, ben lontano dal giovane sbruffone e perdigiorno che si è macchiato di un delitto atroce. Bozano ha passato gli anni in carcere a cercare di dimostrare un'altra verità: e se l'assassino fosse stato un certo Carlo di cui Milena parla nel suo diario? Cetara ricostruisce anche le indagini svolte dallo stesso Bozano per dimostrare la sua ipotesi. Libro interessantissimo per chi vuole ricostruire un caso di cronaca che ha sconvolto una comunità e per chi vuole analizzare a fondo la psiche criminale di un assassino.


letto e recensito da Valentina Barillari


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